Un confronto a Milano, alla
presenza di rappresentanti dei pazienti e neurologi, sul legame
tra malattia del Parkinson e i disturbi del sonno e sulle
strategie di cura. E' il contenuto del convegno 'Sogno di una
notte di mezza estate. Nuove prospettive per i pazienti con
Parkinson' organizzato da AbbVie ai Chiostri di San Barnaba a
Milano.
I disturbi del sonno sono presenti nel 90% dei parkinsoniani
in fase avanzata. I dati emergono da un recente sondaggio
lanciato dall'Associazione internazionale Pd Avengers a cui
hanno risposto in Italia 234 pazienti e 80 caregivers.
"Il riposo notturno ci aiuta a consolidare i ricordi e a
rinforzare le nostre capacità cognitive. La deprivazione del
sonno, invece, ha conseguenze tangibili sul benessere
psico-fisico dell'organismo. E se questo accade nei soggetti
sani, tanto più ha conseguenze nei pazienti di Parkinson in fase
avanzata che spesso non riescono a ottenere una buona qualità
del sonno con le terapie tradizionali" spiega Pietro Cortelli,
ordinario di Neurologia dell'Università di Bologna.
"L'innovazione terapeutica è destinata a migliorare in modo
significativo la qualità di vita, incluso il sonno, dei pazienti
e dei caregiver familiari, chiamati anche loro ad un notevole
impegno sia fisico che emotivo" sottolinea Ioannis Ugo Isaias,
direttore Uoc Centro Parkinson e Parkinsonismi dell'Asst Gaetano
Pini-Cto.
All'evento, tra gli altri, hanno partecipato anche il
presidente di Parkinson Italia Onlus Giangi Milesi e Fabrizio
Greco, general manager AbbVie Italia: "Soprattutto in un
contesto di risorse economiche limitate, è necessario
collaborare con le istituzioni, le società scientifiche e le
associazioni dei pazienti - conclude Greco - per identificare
le priorità di salute pubblica e definire regole e risorse che
permettano di riconoscere il valore dell'innovazione e di
renderla disponibile in modo rapido e ampio a tutti coloro che
ne hanno bisogno".
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