Non ci sarà nessuna presenza
istituzionale della Regione Lombardia al Pride di Milano del 29
giugno. Così come non sarà illuminato simbolicamente il
Pirellone con i colori dell'arcobaleno.
Il Consiglio regionale della Lombardia, con i voti del
centrodestra compatto, ha respinto la mozione presentata dal
consigliere del Patto Civico, Luca Paladini, che impegnava il
presidente Attilio Fontana a delegare il presidente dell'Aula
Federico Romani, o un assessore, o un consigliere a partecipare
al Pride del 29 giugno.
Nel testo - sottoscritto anche da diversi consiglieri delle
opposizioni - si chiedeva l'impegno della Regione anche a
illuminare il Pirellone con i colori dell'arcobaleno per "dare
un segno di apertura e riconoscimento a migliaia di cittadine e
cittadini lombardi che si mobiliteranno per la tutela dei
diritti civili e la lotta alle discriminazioni".
"Se c'è bisogno di una giornata dell'orgoglio - ha detto
Paladini - è perché c'è un pezzo di società segregata e
sottomessa nel silenzio per decenni. La Regione ha perso ancora
una volta un'occasione".
In rappresentanza della giunta ha parlato il sottosegretario
ai rapporti con il Consiglio regionale Mauro Piazza: "La giunta
ritiene inopportuno presenziare al Pride - ha spiegato - ferma
restando, da parte nostra, la condanna nei confronti di tutti
quelli che sono episodi di discriminazione e violenza sulla base
dell'orientamento sessuale. Un'istituzione che deve
rappresentare tutti mal si concilia con episodi di natura
tutt'altro che inclusiva e con una manifestazione non
rappresentativa di tutti".
Per il consigliere regionale di FdI, Giacomo Zamperini, il
Pride "non è un luogo inclusivo, ma una manifestazione di parte
con un manifesto politico ben preciso che viene promosso. Quindi
per quale motivo un'istituzione come Regione Lombardia, che
dovrebbe rappresentare la pluralità, dovrebbe patrocinare una
manifestazione che porta avanti posizioni non inclusive? Se
l'obiettivo è quello di lottare per la tolleranza - ha concluso
Zamperini rivolgendosi alle opposizioni - quello che fate voi va
nella direzione opposta".
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