"Essere così superficiale da andare
a confessare la relazione parallela alla mia compagna in
gravidanza era l'ennesimo sintomo che la mia testa stava
impazzendo. Non sto dicendo che io sia pazzo, ho sperato di
crederlo, ho voluto credere di essere pazzo. Non penso di essere
pazzo". Così Alessandro Impagnatiello, rispondendo in aula,
davanti alla Corte d'Assise di Milano, alla domanda del suo
difensore Samanta Barbaglia sul perché nel dicembre del 2023
confessò a Giulia Tramontano il tradimento con una collega
dell'Armani Cafè, per poi decidere di ritrattare.
"Dissi a Giulia della relazione parallela e- ha detto ancora
- la sua relazione fu negativa. Era scossa quella sera".
Impagnatiello è a processo per l'omicidio pluriaggravato
della fidanzata incinta al settimo mese, uccisa con 37
coltellate nella loro abitazione a Senago, nel Milanese.
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