(ANSA) - MILANO, 23 SET - Aveva promesso lo show hip hop più grande di tutti i tempi in Italia ed effettivamente, se è difficile dire se vi è riuscito, ci è andato molto vicino o forse ha centrato l’obbiettivo. Marrageddon, il festival rap il cui titolo come una canzone è stato mutuato in maniera irriverente dalla biblica Apocalisse da Marracash, ha portato sui prati infradiciati dalla pioggia dell’Ippodromo La Maura di Milano quasi 85 mila spettatori (dati degli organizzatori). E un segno nella musica di genere certamente lo ha lasciato.
E’ stato un tutto esaurito ampiamente annunciato da giorni che fa il paio con quello dell’Ippodromo di Agnano a Napoli con 55 mila biglietti venduti, in programma il 30 settembre, per la seconda e ultima tappa del tour. Anche il cattivo tempo del pomeriggio, oltre che la calca, ha reso difficile l’arrivo sul posto del pubblico e creato disagi per chi già stava prendendo parte all’evento. Anche la partita del campionato di calcio Milan-Verona, nel non lontano stadio di San Siro, è stata anticipata alle 15 per evitare di aumentare il traffico sotto pressione nella zona (e poi il match è stato posticipato di una trentina di minuti per le condizioni del campo). Fortunatamente verso le 17 il meteo si è rasserenato.
Il rapper, al secolo Fabio Bartolo Rizzo siciliano di Nicosia (Enna) ma icona del quartiere milanesissimo della Barona, classe 1979, ha effettivamente trasformato una giornata uggiosa, che marca anche per il freddo l’arrivo irreversibile dell’autunno, in un mega-festival-concerto estivo (palco lungo 60 metri e profondo 22) fuori tempo massimo scaldando a mille i fan. D’altro canto, come ha tenuto più volte a sottolineare, non è lui il solo protagonista. Dalle 16 si sono alternati Kid Yugi, Miles, Anna, Paky, Shiva, Fabri Fibra, Salmo. A sorpresa sul palco Ensi e Nerone e quindi Tedua.
Infine verso le 21.30 finalmente è giunto il profeta del giudizio finale Marracash. Il concerto si è diviso in varie stories: l'inizio con le hit storiche Badabum cha cha, King del rap, Didinò, Bastavano le briciole ("la dedico agli immigrati e alle seconde generazioni"), A volte esagero (con Salmo). Quindi è arrivato Gué e i due hanno proposto diversi brani dall'album Santeria: Money, Nulla accade, Salvador Dalì e Insta Lova. Infine il concerto si è chiuso con il mood più introspettivo degli ultimi cd 'Noi, loro, gli altri', premio Tenco 2022, e 'Persona'. Fra gli ospiti a cantare o suonare con lui Mahmood, il tenore Cristobal Campos, Blanco, Madame, Lazza e Paky e il pianista Claudio Guarcello.
Nel pratone fra le pozzanghere e il fango, ad omaggiarlo, anche il campionissimo di motociclismo Valentino Rossi. "Ci sto mettendo l’anima” aveva detto il Marra e ha mantenuto la parola supportato da uno scatenato gruppo di ballerini maschi e femmine.
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