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Brigadiere spara a comandante, l'ho ammazzato

Brigadiere spara a comandante, l'ho ammazzato

Militare barricato in caserma, fuori i corpi speciali

MILANO, 28 ottobre 2022, 14:53

Redazione ANSA

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NUOVI REPERTI, CHIESTA LA RIAPERTURA INDAGINI PER UNABOMBER - RIPRODUZIONE RISERVATA

NUOVI REPERTI, CHIESTA LA RIAPERTURA INDAGINI PER UNABOMBER - RIPRODUZIONE RISERVATA
NUOVI REPERTI, CHIESTA LA RIAPERTURA INDAGINI PER UNABOMBER - RIPRODUZIONE RISERVATA
E' stato bloccato all'alba dall'irruzione dei reparti speciali dei carabinieri nella
caserma di Asso (Como), dopo una notta infruttosa di trattative, il brigadiere Antonio Milia. Era asserragliato dal tardo
pomeriggio di ieri, quando ha sparato con la pistola d'ordinanza al comandante, il luogotenente Doriano Furceri, trovato morto
all'interno della stazione. Arrestato, il brigadiere è accusato di omicidio e del tentato omicidio di un militare del Gis, che
ha colpito con un proiettile a un ginocchio nelle fasi concitate dell'irruzione.
   Il blitz poco prima delle 6 di questa mattina, dopo che per quasi dodici ore un mediatore dell'Arma ha cercato invano di
convincere ad arrendersi Milia, armato e asserragliato dietro la porta blindata della caserma, dove sono state liberate dopo ore
di angoscia anche una donna carabiniere, che si trovava in una camerata della caserma, e le famiglie degli altri militari,
comunque mai in pericolo.
   Il brigadiere verrà interrogato già nelle prossime ore per consentire agli inquirenti di far luce sui motivi del suo gesto.
Sposato e con tre figli, Milia era stato ricoverato presso il reparto di psichiatria dell'Ospedale di San Fermo della
Battaglia (Como) poiché affetto da problemi di disagio psicologico e successivamente dimesso e posto in convalescenza
per diversi mesi. Era stato riammesso in servizio a seguito del giudizio di una Commissione Medico Ospedaliera, ente sanitario
esterno all'Arma, e dopo copiosa documentazione medico sanitaria di una struttura Ospedaliera pubblica. Attualmente era in ferie.
   Sposato e con tre figli anche il luogotenente Furceri, trasferito ad Asso dalla provincia di Lecco. Prima di arrivare
nel Comasco il sottufficiale ammazzato aveva prestato servizio per alcuni anni a Bellano, da dove era stato spostato per
incompatibilità ambientale. Nel centro storico della località sulla sponda orientale del lago di Como erano comparse alcune
scritte contro il militare: "Giù le mani dalle mogli degli altri". Non si sa se queste accuse siano in qualche modo
collegate con il gesto del brigadiere Milia.

 

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