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Milano: al via Consiglio comunale tra polemiche

Milano

Milano: al via Consiglio comunale tra polemiche

Apertura seduta con minuto di silenzio per Luigi Amicone

MILANO, 21 ottobre 2021, 17:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La prima seduta del Consiglio comunale del secondo mandato del sindaco, Giuseppe Sala, si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo di Luigi Amicone, il giornalista fondatore del settimanale Tempi, ex consigliere comunale di Forza Italia, che è morto improvvisamente a causa di un infarto.
    In aula a ricordare l'ex consigliere è stato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "Luigi ci mancherà veramente tanto - ha detto -, perché era una persona particolare, anomala e dall' intelligenza viva, a me mancherà molto. Mi ricordo gli sguardi che ci scambiavamo durante le sedute del Consiglio comunale, a volte di consenso, altre volte di rimprovero, era una persona di rara genuinità e che ha fatto molto per Milano. Non è più con noi ma qualcosa di lui rimarrà sempre con noi".
    A tener banco però sono soprattutto le polemiche relative all'inchiesta di Fanpage e la dichiarazione di antifascismo che il sindaco chiederà a tutti i consiglieri di firmare in una delle prossime sedute del Consiglio comunale.
    "Voglio dire con fermezza che non ho mai accettato finanziamenti irregolari o illeciti per la mia campagna elettorale", ha scritto la consigliera comunale di Fratelli d'Italia, Chiara Valcepina, al centro delle polemiche per l'inchiesta sulla Lobby nera, in una lettera a Sala. "Confido che la verità verrà a galla nella sua interezza e limpidezza e restituirà l'immagine di me che qualcuno sta cercando di alterare e stravolgere - ha aggiunto -. Il resto lo farò nell'aula di Palazzo Marino, come sempre rispettosa del pluralismo e della dialettica democratica, e fiera di rappresentare i milanesi, ai quali da oggi in poi affido il giudizio sul mio operato al loro servizio". 

  Nella prima seduta ha fatto il suo debutto come consigliere di Fratelli d'Italia il giornalista e direttore editoriale di Libero, Vittorio Feltri, che arrivando in aula ha spiegato che non firmerà nessuna dichiarazione di antifascismo. "Quando la presenterà, interverrò, intanto non firmerò niente - ha detto ai giornalisti -. Ho una vita di 78 anni che dimostra che ho sempre rispettato la Costituzione, i fascisti non li ho mai combattuti perché non ci sono. Io sono sempre stato contro i totalitarismi, devo dichiararmi in Comune? C'è una vita e tutta la mia attività giornalistica che dimostra che io non sono mai stato favorevole ai totalitarismi, specialmente quelli comunisti, ma non è che quelli fascisti o nazisti mi piacessero. Non l'ho mai detto. Quindi che stupidaggine. Siamo qui ancora a romperci le palle con i totalitarismi, con l'antifascismo". A chi gli ha chiesto se non prova disturbo a sedere vicino a chi fa il saluto fascista Feltri ha risposto: "se il saluto è romano non è fascista, perché i romani c'erano già duemila anni fa".

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