(di Gioia Giudici) Le sfide a Giorgio Gori sono sempre piaciute, da quando portò il Grande Fratello su Canale 5 a quando, dopo 17 anni in Mediaset, a fine 2001 lasciò l'azienda per fondare la casa di produzione Magnolia, con cui ha lanciato programmi come 'L'isola dei famosi', 'X factor' o 'Music Farm'.
Poi, nel 2011, l'addio alla carriera da produttore per lanciarsi in politica a sostegno di Matteo Renzi. Un'avventura coronata ieri dalla elezione a sindaco della sua Bergamo.
Quella politica è stata, finora, la sfida più difficile per l'ex direttore di Italia 1 e Canale 5 poi. "So bene di essere stato vissuto a lungo come un corpo estraneo ma credo - raccontava nel 2012 - di essermi fatto le ossa sul campo. Non ho una lunga militanza alle spalle e devo guadagnare rispetto e stima cosi' come ho fatto nella mia vita professionale".
Obiettivo raggiunto, nonostante in molti storcessero il naso per il suo passato in Mediaset, ma lui ha chiarito da subito di essere sempre stato di sinistra: "non ho aderito a Forza Italia nel 1994 perche' - spiegava sempre nel 2012 - non mi ritrovavo nelle idee di un movimento di centrodestra". Di Renzi, invece, lo ha conquistato "il coraggio". "Ho pensato - spiegava - che fosse il momento di provare a far qualcosa, di darmi da fare in prima persona. Tu puoi, forse, accettare che i nostri figli crescano in un Paese necessariamente più povero e più ingiusto?". Una decisione, quella della discesa in campo, presa in nome del bene comune, come spiegava nella lettera di commiato a Magnolia: "Cosa faro'? Non un altro business, di questo sono abbastanza sicuro. La situazione che stiamo vivendo fa si' che non sia più tempo, a mio avviso, per chi può farlo, di perseguire solo i propri privati interessi". Ora il suo impegno sarà tutto per la sua città, Bergamo, dove vive con la moglie Cristina Parodi e i tre figli. Ieri, per il ballottaggio con Franco Tentorio (centrodestra) si è presentato a votare con la moglie. Lei si è affacciata dalla tenda della cabina elettorale e ha chiesto: "Dove devo mettere la croce, sul nome o sul simbolo?". Lui ha sorriso ed esclamato in bergamasco: "Ocio, eh!" ("Occhio, eh"). Dubbi sul voto, ma non sul futuro da first lady cittadina: "Adesso la nostra vita cambierà sicuramente". E cambierà anche la città: "ci sono tante cose da fare, anche in vista dell'Expo. Miglioreremo Bergamo per farle fare un cambio di marcia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA