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Ponte: Camera penale, no espedienti ma fondamentali garanzie

Ponte: Camera penale, no espedienti ma fondamentali garanzie

Dopo attacchi Comitato parenti vittime

GENOVA, 05 dicembre 2024, 19:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"E' frustrante leggere, ancora una volta, le accuse rivolte alla funzione difensiva ed alla figura dell'avvocato. E' mortificante dover spiegare che quelli che vengono chiamati "biechi espedienti" sono fondamentali garanzie difensive, previste dal codice di procedura penale per consentire che qualunque processo sia un "giusto processo"".
    Così Fabiana Cilio, presidente della Camera penale ligure, dopo le parole di Egle Possetti (portavoce Comitato parenti vittime ponte Morandi) dopo che gli avvocati che assistono i 58 imputati del processo hanno detto no all'ipotesi di aumentare il numero di udienze da tre a quattro alla settimana.
    "E' avvilente prendere atto che tali accuse siano formulate da una parte civile in un procedimento al quale il Tribunale di Genova - continua Cilio - sta dedicando da anni la massima priorità e attenzione, a discapito di centinaia di processi celebrati a carico di imputati non considerati, per comprensibili motivi, altrettanto importanti e prioritari". E conclude: "è sconfortante rilevare come non venga compreso che è anche grazie e soprattutto all'impegno ed al sacrificio di tutti gli avvocati coinvolti in questo processo, e non solo dei rappresentanti le parti civili, che la celebrazione di ogni singola udienza da diversi anni e per giornate intere ha potuto avere costante regolarità. Con il rispetto che si deve alle parti civili che, come nel caso del processo Morandi, hanno perso un proprio congiunto, non si può assistere, ancora una volta, a dichiarazioni che sviliscono il ruolo del difensore nel procedimento penale, considerato un inutile orpello che ostacola il raggiungimento del fine dell'attività della pubblica accusa, ossia una sentenza di condanna".
    "Il processo penale - conclude la presidente Cilio - deve essere improntato alla massima garanzia per l'imputato, presunto innocente fino alla sentenza, che deve essere al centro del processo, è contro di lui che lo Stato si scaglia con tutti i mezzi e gli apparati a propria disposizione; l'imputato spesso ha solo il difensore , che ha il compito di fare in modo che tutte le regole processuali vengano rispettate".
   

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