C'era anche Giobatta Garivotti
Valente, classe 1923, uno degli ultimi sopravvissuti ai campi di
lavoro alla posa della targa commemorativa in onore dei 650.000
militari italiani catturati dopo l'8 settembre 1943, deportati
nei lager nazisti, che mantennero fermo il loro no al
nazifascismo. Una targa che ricorda il loro sacrificio e che è
stata collocata a Ponte Monumentale, a Genova al termine di una
giornata di studi alle presenza del presidente dell'Anei Anna
Maria Sambuco, del presidente dell'Anpi Massimo Bisca, dei
presidenti dell'Aned e di Ilsrec, Filippo Biolè e Paolo Ronzitti
e dello storico Luca Borzani, con la partecipazione degli
studenti delle scuole superiori Gobetti e Pertini di Genova.
"Questa è una storia dimenticata per troppo tempo -
sottolinea il presidente Stefano Giordano, presidente della
sezione genovese dell'Anei - molti internati non ci sono più ma
abbiamo l'obbligo e il dovere di ricordare questa resistenza
silente, non armata, eh racchiude tutta la fatica e lo sforzo
che i nostri militari hanno fatto nei lager tedeschi, campi di
lavoro da dove 50 mila persone non sono più tornate. Persone che
hanno dati vita a quella democrazia che oggi, grazie alla
costituzione, continua a proteggere il nostro paese. Una targa
che viene posta vicino a quella che ricorda Genova città
medaglia d'oro per la resistenza con un legame che racchiude in
sé tutta la r3sietnza che portò la liberazione di Genova senza
morti".
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