Il tribunale del Riesame ha
rigettato l'appello presentato dalla pm Patrizia Petruzziello
contro il rigetto della richiesta di arresto per Fortunato
Verduci. L'uomo, un carrozziere di 65 anni, è accusato di essere
l'autore dell'omicidio di Luigia Borrelli, la prostituta uccisa
29 anni fa a Genova nel basso del centro storico dove riceveva i
clienti.
"Il tempo trascorso dai fatti - scrivono i giudici nelle
motivazioni - di assai rilevante estensione, tanto da
determinare la prescrizione di reati gravi quali la rapina e
l'omicidio semplice, l'assoluta incensuratezza, l'avere
mantenuto negli anni una lecita attività lavorativa, comunque
una vita caratterizzata da abitudini consolidate, rispettose
delle norme penali, sono elementi tutti che integrano quegli
elementi rivelatori della insussistenza delle esigenze cautelari
presunte".
Il Riesame prosegue sostenendo che "nessun elemento di
allarme è emerso in epoca recente, nonostante la preoccupazione
di essere oggetto di indagini e le pressioni effettuate dalla
compagna perché lui si presentasse in Questura per cercare di
capire cosa stesse succedendo". Anzi, sostengono i giudici,
"Verduci (difeso dagli avvocati Nicola Scodnik e Giovanni Ricco)
nel periodo di ventinove anni trascorsi dal delitto ha
certamente dovuto affrontare esperienze destabilizzanti eppure
non ha avuto alcuna condotta impulsiva o aggressiva che possa
confermare una incapacità di contenere le proprie azioni e il
rischio di commettere quindi altri atti violenti".
Il giudice per le indagini preliminari Alberto Lippini aveva
respinto la richiesta della procura spiegando, in estrema
sintesi, che in quasi 30 anni una persona cambia. Aveva però
sottolineato che gli indizi a suo carico sono "gravi e univoci".
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