"Sono stupita e molto delusa da
questa decisione e dal fatto che questa persona, dopo tutto
quello che ha fatto, possa ancora godere della libertà". Così
Francesca Andreini, figlia di Luigia Borrelli, dopo la decisione
del Riesame di respingere l'appello della procura contro il
mancato arresto del carrozziere Fortunato Verduci. L'uomo è
accusato di avere ucciso Borrelli 29 anni fa per rapinarla.
"E' assurdo che non paghi per quello che ha fatto - continua
Andreini - gli unici ad avere pagato, fino a oggi, sono mia
madre, la mia famiglia e tutte le famiglie che sono rimaste
coinvolte in questa triste storia".
Per il Riesame, però, gli indizi a carico di Verduci sono
"granitici" anche se non sussistono le esigenze cautelari per
arrestarlo ora. "Personalmente - sottolinea l'avvocata Rachele
De Stefanis che assiste Andreini - non condivido la decisione ma
dobbiamo accettarla. Ci conforta il fatto che siano stati
confermati il grave quadro indiziario (definito dal Tribunale
"del tutto solido"), il movente e due delle aggravanti
contestate".
Intanto la pm Patrizia Petruzziello sta valutando se fare
ricorso in Cassazione contro la decisione. Il codice di
procedura penale prevede che "è applicata la custodia cautelare
in carcere, salvo che siano acquisiti elementi dai quali risulti
che non sussistono esigenze cautelari o che, in relazione al
caso concreto, le esigenze cautelari possono essere soddisfatte
con altre misure".
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