"Leonardo La Spezia va a gonfie
vele. E' prevista una crescita straordinaria dei volumi
produttivi e dei carichi di lavoro del 30% rispetto all'anno
precedente, con una media prevista nel quinquennio del 15-17%
annua. L'organico a fine luglio si attesta a oltre 1.200 unità,
ed è previsto una ulteriore crescita nei prossimi tre anni ai
ritmi attuali (150-180 ingressi all'anno). L'età media è di 42
anni, segno di un'azienda giovane e dinamica". Lo scrive la
segreteria territoriale Uilm della Spezia a seguito
dell'incontro che le organizzazioni sindacali hanno avuto oggi
con Luca Perazzo, responsabile dell'area di business Sistemi di
Difesa del gruppo italiano, per l'informativa annuale sui
carichi di lavoro e le prospettive di sviluppo dell'ex Oto
Melara.
"Le linee di business maggiormente interessate da questa
crescita sono quella del terrestre, con l'acquisizione del
programma di realizzazione del cingolato trasporto truppe per
l'Esercito Italiano, del munizionamento intelligente, grazie a
un'importante commessa con il cliente nazionale, e della
logistica. Il navale rimarrà costante sui volumi attuali, già
attestati su numeri importanti".
La Spezia dovrebbe infine essere la sede operativa della joint
venture tra Leonardo e la tedesca Rheinmetall "con l'impegno di
realizzare il 60% della produzione in Italia". Attesi
investimenti sulle linee di produzione, macchine utensili e
digitalizzazione dei processi.
"Un budget di spesa per i prossimi cinque anni di circa 100
milioni di euro - annuncia Uilm -. Prevista una completa
ristrutturazione degli immobili esistenti e la costruzione di
nuove linee di produzione, nuovi uffici, parcheggi, oltre alla
ricerca di nuove aree nella zona industriale per poter fare
fronte alla crescita delle attività". Leonardo ha annunciato a
luglio di aver presentato una manifestazione d'interesse per le
vicine aree dell'ex centrale termoelettrica Eugenio Montale di
Enel spenta dal 2021.
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