Aumentano le denunce di infortunio
sul lavoro in edilizia, al 30 aprile sono 452, un centinaio in
più rispetto allo stesso periodo del 2023 e, purtroppo si
registra anche un mortale, un operaio di 57 anni che ha perso la
vita mentre lavorava in un cantiere a Savona, il 5 febbraio
scorso. Si deve partire da questi numeri per meglio comprendere
il titolo dell'iniziativa organizzata dalla Fillea Cgil Genova
Liguria, 'Ritorniamo a casa: salute e sicurezza sul lavoro nelle
costruzioni', un momento di confronto tra istituzioni, enti e
rappresentanti dei lavoratori. "Quella della sicurezza sul
lavoro è un'emergenza anche in Liguria - spiega Federico
Pezzoli, Segretario Generale Fillea Cgil Genova e Liguria -
abbiamo creato molte sinergie tra i soggetti coinvolti in questa
delicata materia con l'obiettivo di fare un salto di qualità
nella prevenzione, nella informazione e sui controlli". Anche
perché i numeri restano molto preoccupanti: nel quinquennio
2018-2022 le vittime sul lavoro nel settore costruzioni sono
state 26, nessuna nel 2023, e già una vittima nei primi mesi del
2024. "Bisogna cambiare il sistema degli appalti - sottolinea
Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil nazionale -
e un modello di impresa che si deresponsabilizza. Servono leve
culturali, politiche, normative: tutto ciò che qualifica
l'impresa, che fa da deterrente e alza la legalità va fatto".
Secondo il sindacato c'è una responsabilità diretta delle
imprese e delle istituzioni che non investono in salute e
sicurezza sul lavoro. "La politica deve farsi carico di questa
emergenza nazionale che deve essere contrastata con tutti gli
strumenti possibili - conclude il segretario generale Cgil
Liguria Maurizio Calà - molti dei quali sono contenuti nelle
proposte sindacali presentate al governo e completamente
disattese". Una prima risposta arriva dal segretario della
Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni e la
sicurezza sul lavoro, Francesco Mari. "Ciò che determina molto
spesso gli incidenti sono ritmi, orari, età dei laboratori - ha
detto - e su questo non si può intervenire soltanto operando
sulle norme relative alla sicurezza ma più complessivamente
sulla dignità del lavoro. Occorre intervenire con una riforma
delle sistema pensionistico che non peggiori le condizioni di
chi lavora e non peggiori la vita di chi va in pensione,
andandoci con quattro soldi".
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