Una nuova piazza, il nuovo teatro
all'aperto per concerti ed eventi, la Casa della Cultura per
attività ricreative, sono queste le richieste del territorio che
entreranno a pieno titolo del percorso di rigenerazione urbana
del quartiere Diamante di Genova. Il dato è emerso durante la
presentazione del protocollo d'intesa per lo sviluppo di un
processo di partecipazione relativo a una parte degli spazi
collettivi del nuovo Quartiere Diamante a Genova, firmato a
marzo dagli assessorati ai lavori pubblici e avvocatura e
servizi sociali del Comune di Genova, dal Municipio V
Valpolcevera, da Arte, dall'Ordine degli Architetti ppc, dal
dipartimento architettura e design di UniGe e dalla direzione
socio sanitaria della Asl3.
"Quello di oggi - ha sottolineato il vicesindaco Pietro
Piciocchi- è un tassello della grande rigenerazione di Begato,
ma ora bisognerà calare queste suggestioni proposte dal
territorio nei progetti". Una rigenerazione urbana alla quale
"bisogna affiancare una rigenerazione sociale - ha ricordato
l'assessore ai servizi sociali Lorenza Rosso - per non costruire
cattedrali nel deserto che non servono". A raccogliere i
"desiderata" dei residenti la società "Avventura urbana" che ha
realizzato le interviste sul territorio: la nuova piazza è stata
richiesta da più dell'86% degli intervistati, quasi il 70 %
desiderano un teatro all'aperto ma, tra le richieste, spicca
anche la Casa della Cultura. "Una delle maggiori richieste -
aggiunge il presidente del municipio, Federica Romeo - è quella
di avere una garanzia dell'apertura di un ambulatorio medico,
che sarà gestito dall'Ordine di Malta". Tutti progetti che ora
dovranno essere recepiti nella progettazione definitiva. "Oggi
il tema dell'abitare è sia emergenza che opportunità di
rigenerazione - sottolinea Riccardo Miselli, presidente Ordine
Architetti ppc di Genova - soprattutto in una città, come la
nostra che è policentrica. Un tema complesso, che non può essere
affrontato replicando soluzioni o modelli utilizzati altrove e
che, per tipologia del territorio, per varietà del costruito e
per il palinsesto sociale di riferimento, richiede, di volta in
volta, una valutazione organica delle opportunità, degli
strumenti da utilizzare e dei percorsi da attivare".
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