Tra gli indagati nell'inchiesta per
corruzione che ha portato agli arresti domiciliari anche il
presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, c'è anche un
consigliere regionale della Lista Toti, Giandomenico Cianci,
accusato di corruzione. Re delle preferenze alle ultime
regionali con oltre 4.500 voti, Cianci ha un avviato studio di
amministrazione di condomini a Rapallo, dove gode di un vasto
consenso elettorale e dove a giugno si vota per il sindaco.
Secondo quanto scrivono i magistrati, Cianci deve rispondere
del delitto di corruzione perchè avrebbe chiesto voti a un
imprenditore legato alla Ndrangheta, nel frattempo deceduto, in
cambio di lavori presso i condomini da lui amministrati. "In
occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria
del 20 e 21 settembre 2020, agendo Cianci quale candidato al
Consiglio Regionale per la Lista "Cambiamo con Toti Presidente"
e Mamone quale elettore, previo accordo tra loro, Cianci, per
ottenere a proprio vantaggio il voto elettorale del Mamone e dei
suoi famigliari, offriva e prometteva, quale utilità,
l'affidamento di lavori presso condomini da lui amministrati
alla ditta riconducibile al Mamone (Mamone & C srl)".
Ed "il Mamone - scrivono gli investigatori - per dare il
proprio voto al candidato al Consiglio Regionale Cianci
Domenico, ne accettava l'offerta e la promessa. "Fatto
aggravato", per quanto concerne Luigi Mamone, "per essere stato
commesso al fine di agevolare l'attività dell'associazione
mafiosa 'Ndrangheta, segnatamente la cosca Raso-Gullace-Albanese
con ramificazioni in Liguria. In Genova e Rapallo in data
antecedente e prossima".
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