Da un aumento possibile della Tari
del 6,8% a un aumento 'dello zero per cento'. Questo l'obiettivo
a cui sta lavorando l'amministrazione comunale genovese: "Stiamo
lavorando per non far scattare aumenti della Tari per i
cittadini genovesi e siamo fiduciosi di poterci riuscire" ha
detto l'assessore ai Rifiuti del Comune di Genova Matteo Campora
rispondendo all'interrogazione di Simone D'Angelo, capogruppo
del Pd, che in consiglio comunale è tornato nuovamente a
chiedere conto delle intenzioni dell'amministrazione in merito
alle tariffe della tassa sui rifiuti. "E tornerò a farlo ogni
martedì perché i genovesi devono essere aggiornati su questo
argomento". Il possibile aumento, contro cui nei giorni scorsi a
Genova si sono scagliate associazioni di categoria del
commercio, i piccoli proprietari di case, sindacati e
amministratori di condominio, è determinato a una delibera di
Arera, l'authority per l'energia, che consente alle aziende di
recuperare i costi legati all'inflazione. Amiu aveva
quantificato inizialmente l'aumento in un 7,2% e poi in un 6,8%
e aveva proposto ai Comuni del genovesato che rientrano nel
contratto di servizio di distribuire il rincaro su due anni. I
Comuni avrebbero dovuto, entro pochi giorni, recepire l'aumento
e determinare l'applicazione delle nuove tariffe.
La novità delle ultime ore è una proroga della scadenza dei
termini per presentare i piani economico finanziari. "I Comuni
attraverso Anci hanno chiesto e ottenuto di spostare il termine
per fissare la base di calcolo della tassa dal 30 aprile al 30
giugno, e in questo lasso di tempo credo che potremmo arrivare
al risultato che ci siamo prefissati". Comune e Città
metropolitana, attraverso il sindaco Marco Bucci, chiedono ad
Amiu di abbassare ulteriormente la quota di aumento.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA