Sono tredici le persone senza
fissa dimora morte nell'ultimo anno a Genova a causa della
durezza delle condizioni di vita in strada. Il 70% dei 30
senzatetto
morti per strada negli ultimi tre anni nel capoluogo ligure
aveva tra i 50 e i 70 anni, solo 4 più di 70 (il 13%) e il più
anziano 75, con una speranza di vita media di 58 anni, 25 in
meno rispetto a chi ha una casa. È l'allarme lanciato dalla
Comunità di Sant'Egidio nella basilica dell'Annunziata durante
una messa con centinaia di volontari, senza dimora e semplici
cittadini "in ricordo di chi ha perso la vita in strada negli
ultimi anni".
"Tutti questi morti sono troppi - denuncia don Maurizio
Scala, responsabile del servizio ai senza dimora di Sant'Egidio
- e questo deve interrogarci tutti, spingerci a chiederci se
potevamo fare qualcosa per loro, essere più generosi, fare
meglio. La risposta è 'sì'. Tutti dobbiamo fare di più".
Mentre venivano letti i nomi e le storie dei senza dimora
morti negli ultimi anni, in tanti si sono alzati per accendere
una candela in un braciere davanti all'altare. A Genova secondo
la Comunità di Sant'Egidio ci sono circa 900-1000 persone senza
una casa: 250 ospitati in dormitori, 200 trovano ospitalità
presso enti del terzo settore, parrocchie e istituti religiosi,
140-160 vivono per strada e durante i mesi invernali il loro
numero si riduce ad una sessantina perché il Piano di emergenza
freddo del Comune di Genova e delle associazioni mette a
disposizione 90 posti, mentre 300 persone vivono in alloggi di
fortuna come scantinati o ospitalità temporanee.
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