Oltre 200 tra maestre, genitori e bambini genovesi hanno manifestato nel pomeriggio davanti a palazzo Tursi, sede del Comune, per chiedere il rinnovo del contratto di circa 50 lavoratrici e lavoratori precari degli asili nido e delle scuole dell'infanzia genovesi. La manifestazione, che ha portato in piazza striscioni, fischietti e bandierine, è stata organizzata dai sindacati della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil e dal coordinamento Rsu del Comune di Genova. Oltre alle sigle sindacali anche diversi esponenti politici, dal Pd, a Linea Condivisa, dalla lista Rossoverde al M5s. "Il contratto dei precari scade venerdì e si tratta di un fatto gravissimo - dice Paola Notari, funzionaria della Cgil per il Comune di Genova - il mancato rinnovo sarà causa di ulteriori difficoltà nell'erogazione del servizio perché purtroppo la questione dei 50 precari è solo la punta dell'iceberg, l'organico oggi non è sufficiente, non solo per quanto riguarda le maestre ma anche sul fronte dei collaboratori scolastici che risentono di 20 anni di mancate assunzioni". Nei giorni scorsi l'assessore all'Istruzione del Comune Marta Brusoni aveva assicurato che l'amministrazione era alla ricerca di una soluzione ma aveva ricordato che le assunzioni a tempo determinato erano state fatte per via dell'emergenza Covid e quindi con coperture governative che ora sono venute a mancare a livello centrale. "Il Comune di Genova deve trovare una soluzione - afferma Gabriele Bertocchi, segretario generale della Fp Cisl Liguria - un'idea potrebbe essere quella di assumere parte dei precari con contratto indeterminato e parte determinato, quello che non vorremmo accadesse mai è il ricorso all'esternalizzazione del servizio, sarebbe una vera sconfitta".
I sindacati chiedono garanzie sui rinnovi contrattuali per i dipendenti a tempo determinato, il rafforzamento dell'organico a tutela del servizio alle famiglie, assunzioni a tempo indeterminato e condizioni di lavoro dignitose: "Oggi in piazza non vedete solo i lavoratori ma anche le famiglie, questo è un tema che riguarda tutti, un Comune che in un periodo storico di calo demografico non investe in istruzione non va nella direzione giusta".
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