Sequestrati nel porto di Genova
macchinari per la fabbricazione di bossoli diretti in Etiopia.
Il carico, fermato dalla Guardia di finanza e dall'Agenzia delle
dogane perché senza le autorizzazioni, è partito da una società
di Lecco. Sono tre le persone indagate. L'indagine è iniziata a
ottobre dopo un controllo su due container su cui sono stati
trovati una macchina scanalatrice e una rifilatrice con tanto di
manuali d'uso e istruzioni per la produzione di bossoli.
L'esportatore, una società con sede a Lecco, aveva presentato
documenti attestanti genericamente la presenza di un tornio
parallelo e di macchine per la formatura a caldo, senza alcun
riferimento alla fabbricazione di materiali di armamento. Nel
2021 il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione che
invita gli stati dell'Unione Europea a bloccare l'esportazione
di armi verso l'Etiopia, a causa di una grave crisi umanitaria
nella regione del Tigray, dove si combatte e si registrano
violazioni dei diritti umani. Le tre persone indagate sono
accusate di esportazione di materiali di armamento senza la
prescritta autorizzazione e di falsità ideologica commessa dal
privato in atto pubblico. I macchinari per la produzione di
materiale di armamento, del valore di oltre tre milioni di euro,
sono stati sequestrati. La sede della società è stata
perquisita.
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