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Comuni: Imperia; assessori Pd rassegnano dimissioni

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Comuni: Imperia; assessori Pd rassegnano dimissioni

Capacci, dispiaciuto ma giunta continui, no a commissario

IMPERIA, 23 novembre 2017, 14:26

Redazione ANSA

ANSACheck

Capacci, consenso è stimolo per lavorare - RIPRODUZIONE RISERVATA

Capacci, consenso è stimolo per lavorare - RIPRODUZIONE RISERVATA
Capacci, consenso è stimolo per lavorare - RIPRODUZIONE RISERVATA

I quattro assessori Pd della giunta Capacci di Imperia, il vicesindaco Giuseppe Zagarella e gli assessori Enrica Chiarini, Fabrizio Risso e Giuseppe De Bonis,, come annunciato nei giorni scorsi, hanno rassegnato le dimissioni. "Mi dispiace dal punto di vista umano. Sono stati quattro anni e mezzo di collaborazione proficua, ma purtroppo le dinamiche della politica hanno portato a questo", ha detto il sindaco Carlo Capacci. Sul futuro dell'amministrazione Capacci ha lanciato un appello ai consiglieri comunali: "Spero che abbiano a cuore la città e mi consentano di arrivare a fine mandato", ha sottolineato. "Il Comune di Imperia dal 2012 si trova in situazione finanziaria abbastanza critica: siamo chiamati spesso dalla corte dei conti a riferire sullo stato di avanzamento del risanamento che questa amministrazione sta portando avanti. Se venisse un commissario io credo che la prima cosa che farebbe sarebbe quella di dichiarare il dissesto economico dell'ente con la conseguenza che nei prossimi dieci anni, minimo, ci sarebbe un piano di risanamento economico che impedirebbe di fare investimenti sulla città".
    Capacci ha assegnato temporaneamente l'incarico di vicesindaco all'assessore Guido Abbo, ma ha aggiunto: "E' sicuramente necessario un azzeramento della giunta, non per mancanza di fiducia nei confronti di chi è rimasto, ma per una questione tecnica". In questo modo, in pratica, verrà diminuito il numero dei componenti della giunta. "Si proseguirà poi con la ridistribuzione delle deleghe. Forse sarà necessario un assessore in più, non di certo quattro".
    I consiglieri rimasti potrebbero presentare una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. "Servirebbero tredici firmatari e diciassette voti favorevoli per approvarla", ha dichiarato Capacci. "In quel caso, comunque, l'accetterei: non posso fare il rivoluzionario e andare contro le regole della democrazia", ha osservato.
   

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