La nuova Accademia, ideata dalla
campionessa paralimpica di fioretto Beatrice "Bebe" Vio Grandis
e organizzata e gestita dall'Associazione art4sport Onlus,
sbarca anche a Roma dove, grazie a un accordo con Sapienza
Università di Roma, svolgerà le proprie attività presso il
Centro Sportivo SapienzaSport.
Si tratta, spiega una nota, di un progetto inclusivo fondato
sulla promozione dello sport paralimpico e costruito sulla base
della visione di Bebe: rendere lo sport accessibile a tutti. Una
visione pienamente condivisa e sposata dalla Sapienza.
L'Academy, in collaborazione con Nike, ha coinvolto nel suo
primo triennio di attività a Milano circa 180 ragazzi ed è
rivolta a bambine e bambini tra i 6 e i 18 anni con disabilità
fisiche ma anche a giovani senza disabilità che vogliono
sperimentare alcune discipline sportive nella loro versione
paralimpica. Nel capoluogo lombardo, le ragazze e i ragazzi
della Bva hanno infatti la possibilità di cimentarsi
nell'atletica, nel calcio integrato, nel sitting volley, nella
scherma in carrozzina e nel basket in carrozzina.
A Roma, il programma della stagione 2024-2025 partirà tra fine
ottobre e inizio novembre 2024 e andrà avanti sino a fine maggio
2025 con due allenamenti a settimana.
La partecipazione all'Accademia, tutte le attività sportive
comprese e gli ausili messi a disposizione saranno offerti
gratuitamente per tutte le ragazze e tutti i ragazzi
dall'Associazione art4sport. È possibile effettuare
l'iscrizione alla Bebe Vio Academy di Roma al link
bit.ly/iscrizioni-bebe-vio-academy-1. Per maggiori informazioni,
è possibile visitare il sito bebevio.com/academy o contattare
direttamente la Bebe Vio Academy all'indirizzo email:
bebevioacademy@art4sport.org.
"Sono molto felice di portare anche a Roma l'esperienza della
Bebe Vio Academy - ha detto Bebe Vio Grandis - maturata in
questi primi tre anni a Milano. Il mio obiettivo è quello di
arrivare con questa "isola felice" anche in altre città
d'Italia. La crescita del movimento paralimpico parte
soprattutto dai più giovani, che possono stimolare una crescita
culturale e un cambio di mentalità. Giocando e praticando sport
insieme, bambine e bambini con e senza disabilità si divertono,
crescono e imparano a conoscere se stessi e gli altri. Vederli
felici è la soddisfazione più grande".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA