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A Roma festival Summertime da record, 23 mila spettatori

A Roma festival Summertime da record, 23 mila spettatori

A Casa del Jazz 41 serate, 9 sold out. Ha chiuso Billy Cobham

ROMA, 07 agosto 2024, 13:05

Redazione ANSA

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(di Luciano Fioramonti) Ventritremila spettatori con nove sold out tra i 41 concerti che per due mesi hanno animato a Roma le serate della Casa del Jazz. L'edizione da record di Summertime, il festival estivo di Musica per Roma divenuto appuntamento fisso con le star e i nuovi talenti della scena jazz e non solo italiana e internazionale, ha chiuso con la performance dell'ottantenne batterista americano Billy Cobham in quartetto con Rocco Zifarelli (chitarra), Gary Husband (tastiere), Michael Mondesir (basso) e Marco Lobo (percussioni).
    "Con un concerto in meno abbiamo avutolo stesso numero di spettatori dell'anno scorso - commenta con l'ANSA Luciano Linzi, direttore artistico della Casa del Jazz -. Quest'anno l'offerta in città era particolarmente ricca di appuntamenti e nell'ultimo periodo si è aggiunta l'attenzione per le Olimpiadi. Ma il pubblico ormai considera la Casa del Jazz un punto di riferimento sicuro e di altissima qualità". Non solo gli appassionati ma gli stessi artisti si sono complimentati per la qualità e la varietà del cartellone nello scenario suggestivo del parco di Villa Osio. "Mi avevano parlato di questo posto, è davvero meraviglioso". ha detto il pianista Brad Mehldau mentre Abdullah Ibrahim, novantenne pianista e compositore sudafricano, lo ha definito "un luogo unico al mondo". "Sono cose che inorgogliscono e dànno senso al nostro lavoro meraviglioso - osserva Linzi -. Ma è il pubblico a dare il termometro più verosimile del gradimento e della partecipazione. Aver chiuso con tre sold out consecutivi e molto diversi tra loro, il chitarrista Matteo Mancuso, Danilo Rea in piano solo e Billy Cobham, è il segno che riusciamo a intercettare un pubblico molto eterogeneo per gusti e fasce di età". Anche gli appuntamenti innovativi e di ricerca hanno avuto un ottimo riscontro, dal sassofonista Walter Smith III al il batterista Jonathan Blake che ha suonato anche in quartetto con Mehldau, John Patitucci e Chris Potter; alla pianista giapponese Iromi che mancava da Roma da 12 anni. Di rilievo anche l'esibizione di Darcy James Argue, premiato dalla rivista Downbeat come migliore arrangiatore dell' anno. "Far venire big band è particolarmente oneroso - rimarca Linzi - sono perciò poche le occasioni di sentirlo. Noi, in collaborazione con il festival olandese North Sea Jazz Festival, siamo riusciti ad averlo in una delle due sole date europee del suo tour". E ancora, l' exploit degli artisti italiani, a partire dal doppio concetto di Paolo Fresu in duo con Rita Marcotulli e Uri Caine.
    Il luogo è dunque uno dei punti di forza di Summertime. "C'è atmosfera particolare, la suggestione dei pini illuminati, la concentrazione che si crea, nessun rumore a guastare il suono.
    Questo rende speciale il nostro festival tra i tanti anche in giro per l'Europa. Il pubblico sa che qui trova le migliori condizioni di ascolto di un concerto all' aperto, cosa piuttosto rara, e questo anche musicisti lo apprezzano tantissimo". Per l'anno prossimo, l'edizione del ventennale, si sta già pensando a eventi e iniziative. "Vogliamo anche ricordare - conclude Linzi - l'origine del luogo che ospita la Casa del Jazz, un bene confiscato alla criminalità organizzata, un simbolo davvero importante. Lo raccontiamo sempre anche a tutti gli artisti che ospitiamo e questo rende ancora ancora più denso il senso di questo luogo. Ogni anno abbiamo visto passare qui musicisti grandissimi. Ci auguriamo di portarne altri ancora mai venuti a Roma ma per scaramanzia meglio non fare nomi".
   

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