"A tre mesi dalle parole del
Presidente della Repubblica su suicidi e sovraffollamento,
ancora niente è stato fatto. Per questo, partecipiamo alla
mobilitazione dei Garanti territoriali delle persone private
della libertà che chiedono misure urgenti e non più rimandabili,
per affrontare il sovraffollamento e i suicidi nelle carceri che
hanno raggiunto lo spaventoso numero di 43 da inizio anno". Così
in una nota congiunta il Garante delle persone sottoposte a
misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio,
Stefano Anastasia, e la Garante dei diritti delle persone
private della libertà personale di Roma Capitale, Valentina
Calderone.
Nel Lazio quest'anno tre detenuti si sono tolti la vita, due
a Regina Coeli e uno a Latina, 43 in tutta Italia, oltre al
suicidio avvenuto nel Cpr di Ponte Galeria. Nel 2023 i suicidi
nel Lazio sono stati sei, cinque a Regina Coeli, uno a
Frosinone, in Italia ben 70.
"La drammatica situazione di Regina Coeli - proseguono
Anastasìa e Calderone - che si colloca al primo posto per numero
suicidi dall'1 gennaio 2020 tra tutti gli istituti penitenziari
d'Italia, è emblematica e denota la forte correlazione tra tassi
di sovraffollamento e numero di eventi critici. Infatti, dei
dieci penitenziari in Italia con il maggior numero di suicidi,
ben nove presentano tassi di affollamento effettivo superiori
alla media nazionale del 129%. A Regina Coeli l'affollamento è
addirittura pari al 183% sui posti effettivamente disponibili".
Alla fine di maggio il numero di detenuti presenti nei 14
istituti penitenziari del Lazio era pari a 6.779, con un
incremento di 693 unità rispetto alla stessa data dello scorso
anno. Il tasso di affollamento medio nel Lazio è del 143%, di
quattordici punti superiore alla media nazionale.
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