Il Tar decide il risarcimento delle
spese legali per la famiglia del bambino di 6 anni allontanato
lo scorso febbraio dalla scuola Corrado Melone di Lasipoli
perché "iperattivo". La notizia è stata pubblicata oggi dal
Messaggero.
Una iperattività che gli era costata una sospensione dal 28
febbraio al 21 marzo, con il bambino poi reintegrato prima del
tempo dopo la bufera mediatica e le denunce in Tribunale da
parte dei genitori che avevano chiesto l'annullamento del
provvedimento.
"I giudici hanno condannato la scuola al pagamento delle spese
legali sulla base del principio della soccombenza virtuale -
spiega l'avvocato della famiglia del bimbo Daniele Leppe - In un
primo tempo il preside aveva puntato sull'espulsione dell'alunno
sostenendo una mancata educazione da parte della famiglia o
comunque per il comportamento in classe, poi dai documenti in
tribunale abbiamo appreso che in realtà la sospensione era stata
decisa per sollecitare le istituzioni a aumentare le ore
necessarie di sostegno. Ha quindi annullato le ragioni del
precedente provvedimento smentendone il contenuto - sottolinea
il legale -. Per questo il Tar ha condannato la scuola a pagare
le spese legali a favore della famiglia. L'importo complessivo è
di circa tremila euro".
Il preside Riccardo Agresti difende le sue ragioni. "Rifarei
tutto daccapo perché il bambino, dopo quel clamore mediatico, ha
ottenuto 40 ore settimanali di copertura anziché 11 - ha detto
al Messaggero - segno di una carenza sia dei servizi sociali in
comune che del mondo appartenente alla scuola".
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