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Filarmonica Romana, Sentieri Selvaggi in Auden Cabaret

Filarmonica Romana, Sentieri Selvaggi in Auden Cabaret

Musica e voci su versi del poeta il 10 marzo al Teatro Argentina

ROMA, 09 marzo 2022, 11:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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I versi del poeta inglese Wystan Hugh Auden, la musica di Matteo D'Amico eseguita dall'ensemble Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro con le voci del soprano Sabrina Cortese e del mezzosoprano Chiara Osella. E' la serata intitolata 'Auden Cabaret' che la Filarmonica Romana propone il 10 marzo al Teatro Argentina.
    Insieme con Stéphane Mallarmé, l'inglese Wystan Hugh Auden - fra i massimi poeti del Novecento, "la più grande mente del ventesimo secolo" come lo definì il premio Nobel Iosif Brodskij - è tra gli autori cui Matteo D'Amico più volentieri si è ispirato e che dedica a Sentieri Selvaggi la nuova versione strumentale e vocale del suo Cabaret musicale, apparso per la prima volta nel 2006. Il nucleo del lavoro è l'ultimo scritto poetico di Auden, The Entertainment of the Senses, che risale al settembre del 1973, pochi giorni prima della sua improvvisa scomparsa. Auden fa parlare, uno alla volta, i Cinque Sensi, attraverso cinque scimmiette che prendono di mira ''la folle corsa verso il Benessere e il Progresso, i comportamenti ipocriti di borghesi e benpensanti, gli Idoli del materialismo trionfante''.
    "Auden Cabaret - spiega D'Amico - è una composizione a metà tra il genere cameristico e quello di un raffinato avanspettacolo, dove protagonisti sono due voci femminili e un gruppo di sei strumenti: flauto, clarinetto, vibrafono, pianoforte, violino e violoncello. Se due sono le voci, la diversità dei cinque Sensi si materializza in cinque dei sei strumenti che compongono l'ensemble e si fanno 'voci' insieme al canto. Ogni strumento impersona un senso. Il clarinetto è il Tatto, il flauto è il Gusto, il violoncello è l'Olfatto, il vibrafono è l'Udito, il violino è la Vista".
   

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