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Il lago dei cigni del tradimento di Pech all'Opera di Roma

Il lago dei cigni del tradimento di Pech all'Opera di Roma

1/o titolo stagione balletto. Ricavi pomeridiana 2/1 a La Fenice

ROMA, 18 dicembre 2019, 19:56

Redazione ANSA

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"Dai, se hai coraggio, colpiscimi".
    Benno, l'amico, insospettabile traditore, sfida il principe Siegfried. E lui, accecato dall'odio, imbraccia la balestra. Un attimo e l'esito è fatale, mentre Odette, colpita al cuore, cade a terra. È il dramma della gelosia, del tradimento, del senso di rivalsa, quello che Benjamin Pech torna a mettere in scena con il suo Lago dei cigni, che dal 31/12 all'8/1 inaugurerà la stagione di balletto 2019-2010 del Teatro dell'Opera di Roma. Un grande classico di repertorio, che nella versione del coreografo francese lo scorso anno ha registrato i massimi incassi della storia del balletto in scena al Costanzi. "Sono rimasto in gran fedele al libretto immaginato da Petipa", racconta lui, già etoile dell'Opera di Parigi, oggi primo maître e assistente alla Direzione del Ballo del Teatro dell'Opera di Roma, mentre in sala, tutù rosa, a trasformarsi in cigno oggi è l'étoile Rebecca Bianchi. Ma nel corso delle repliche sul palcoscenico ci saranno anche i primi ballerini Susanna Salvi, Claudio Cocino e Alessio Rezza, i solisti Giacomo Castellana e Michele Satriano, oltre a ospiti internazionali come Polina Semionova, Amandine Albisson e Daniel Camargo, con il corpo di ballo dell'Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato. "Il ricavato della recita pomeridiana del 2 gennaio - fa sapere il sovrintrendente Carlo Fuortes - sarà devoluto al Teatro La Fenice".
    Pur rimanendo fedele all'originale, Pech ha rielaborato la drammaturgia del libretto in una 'sua' versione. "Mi sono ispirato all'Otello di Shakespeare e al tradimento di Iago - dice - La versione in cui il cigno torna principessa non mi ha mai convinto. È lo stesso Čajkovskij che ci dice che finirà male". Così Benno, geloso e avido di potere, manipola il Principe Siegfried, rivelando solo alla fine del terzo atto la sua vera natura. A pagarne le conseguenze, Odette, uccisa per fatale errore.
   

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