Studiare le reti neurali dietro al
successo di ChatGpt: è questo l'obiettivo del progetto della
Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di
Trieste che si è aggiudicato un finanziamento da 1,5 milioni di
euro da Consiglio Europeo della Ricerca (Erc). Chiamato
"beyond2" e coordinato dal fisico Sebastian Goldt, il progetto
ha implicazioni che vanno dall'Intelligenza Artificiale alle
Neuroscienze.
Fino a qualche anno fa, software come ChatGpt erano
semplicemente impensabili e ora fanno parte della quotidianità,
ma ancora non sappiamo perché funzionino così bene e quanto
queste tecniche possano migliorare in futuro. Per questo il
progetto finanziato dall'Erc punta a scoprire i principi teorici
fondamentali che permettono alle reti neurali di raggiungere
questo tipo di prestazioni e di imparare qualcosa sulla
struttura del linguaggio.
Nei prossimi cinque anni il progetto studierà le reti
neurali, la tecnologia chiave alla base di strumenti come il
riconoscimento facciale degli smartphone o chatbot come ChatGpt.
Queste reti imparano elaborando grandi quantità di dati, ma
funzionano come scatole nere. "Sebbene siano efficaci nella
pratica, non capiamo davvero come prendano le decisioni o quali
siano i pattern che identificano nei dati", osserva Goldt.
"Studieremo che cosa e come le reti neurali imparano
effettivamente dai dati, il che potrebbe anche contribuire a
migliorare queste tecnologie". Le reti neurali offrono inoltre
un modello efficace per comprendere il modo in cui il cervello
processa le informazioni. Per questo una parte importante del
progetto sarà dedicata all'esplorazione di temi legati alle
neuroscienze, come il ruolo delle interazioni tra i singoli
neuroni.
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