"L'AI richiede una gestione della
comunicazione molto sorvegliata e attenta: ogni informazione può
essere amplificata. Ci sono algoritmi che studiano i documenti
delle aziende e analizzano persino il comportamento e il tono di
voce dei manager quando presentano i risultati per prevederne le
decisioni. Il rischio di deepfake, uso e riproduzione
fraudolenta di immagini false è molto presente e bisogna
difendersi. Lo stesso governatore della Banca d'Italia, Fabio
Panetta, ha lanciato l'allarme su questo pericolo". Occorrono
più regole, ma che "non devono frenare i progressi nella
digitalizzazione, settore che vede l'Europa indietro rispetto a
Usa e Cina". Sono i pericoli dell'IA espressi al Piccolo da
Cristiano Borean, CFO di Generali, e Ph.D in fisica delle
particelle elementari.
Un tema, l'IA, sensibile per Generali che nel 2021 promosse
il Data Science & Artificial Intelligence Institute con enti di
ricerca triestini per formare nuovi professionisti di big data e
IA in sinergia con il mondo industriale. Oggi al Piccolo spiega
che "siamo di fronte a una rivoluzione tecnologica che ci impone
di pensare alla regolamentazione e al controllo del suo utilizzo
per evitare conseguenze negative gravi". Borean nota che "oggi
tutte le società a grande capitalizzazione quotate alla Borsa
americana sono tecnologiche", dopo "l'incredibile sviluppo di
quell'ecosistema che è la Silicon Valley". Oggi "il vero valore
è l'informazione, ha cambiato il capitalismo e sta
rivoluzionando anche la finanza. Per fare un esempio: AI oggi è
alla base degli investimenti anche quantitativi che utilizzano
strumenti matematici, e questo tipo di investimenti domina gli
scambi globali". Ma l'AI, "con semplici algoritmi, può superare
test d'ammissione adottati da università come Harvard. Si
capisce così anche la grande capitalizzazione di Borsa delle
società tecnologiche. Nvidia oggi è al comando nel cruciale
settore dei chip e della potenza di calcolo per l'addestramento
dei sistemi di deep learning». E se Trieste vanta il primato
europeo di città con il più alto numero di ricercatori per mille
abitanti, va creata "una piattaforma comune e interconnessa fra
imprese e scienza" perché "i due mondi si incontrino e si
scambino in parte i ruoli". Ma "ci sono applicazioni dell'IA che
pongono problemi etici importanti come per le auto senza
pilota". European Digital Act è un primo passo contro
"l'indiscriminato uso dell'AI". Se oggi "Pechino è leader nel
settore auto elettriche e principale produttore di terre rare e
di litio necessario alle batterie per le e-car" e "la quantità
di capitale umano e investimenti del distretto Silicon Valley
resta importante", si sviluppano "realtà tecnologiche
alternative come Toronto dove si sta affermando un ecosistema di
centri di ricerca universitari e industria".
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