Ammontano a 128 i chili di rifiuti
galleggianti, comprese plastiche e microplastiche che infestano
il Golfo di Trieste, raccolti dal Seabin, il cestino del mare,
adottato quasi un anno fa da parte del gruppo Hera e collocato
all'interno del circolo Canottieri Adria. L'iniziativa nasce in
collaborazione con la fondazione Marevivo nell'ambito del
progetto PlasticLess di LifeGate che dal 2023 si è ampliato
diventando Water Defenders Alliance: il risultato - spiega una
nota diffusa in occasione della giornata internazionale del Mar
Mediterraneo - è un mare più pulito e un pescato più sicuro.
La quantità di rifiuti raccolti a Trieste - per lo più
mozziconi, imballaggi alimentari, bottigliette e tappi di
plastica - corrisponde in peso a circa 8.500 bottigliette di
plastica da 0,5 litri tolte dall'acqua. La plastica raccolta dal
Seabin è composta prevalentemente da rifiuti caduti in mare
dalle Rive, dato il clima ventoso triestino, e da microplastiche
mescolate alle alghe.
Il Seabin - ricorda la nota - è un cestino "mangia plastica"
con una capienza di 20 chili, che galleggia in acqua e viene
installato nei punti d'accumulo, cioè dove la forza spontanea
del vento e delle correnti portano a un'aggregazione dei
detriti. Il dispositivo - conclude la nota - è in grado di
catturare fino a circa 1,5 chili di rifiuti al giorno, pari a
oltre 500 chili di detriti l'anno, comprese microplastiche e
frammenti di microfibre. La sua pompa è capace di filtrare
25mila litri di acqua all'ora.
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