«Abbiamo rischiato la serie B e io
ho avuto paura». Così Gianpaolo Pozzo a Tv 12, a 24 ore dal
raggiungimento della salvezza che vale il 30/o anno consecutivo
in serie A per l'Udinese. "Stanotte ho dormito poco, siamo
tornati alle 5, sono state ore di grande tensione - ha
raccontato il 'patron' in un'intervista che andrà in onda questa
sera - Quest'anno ci è capitato di tutto, il problema più grosso
sono stati gli infortuni degli attaccanti, tra cui Davis, che
abbiamo avuto solo nelle ultime settimane, e che, guarda caso,
ha segnato il gol salvezza. E' andata bene, ci siamo salvati
negli ultimi minuti del campionato, ma non mi congratulo né con
la società né con me stesso. Anzi, a momenti mi sono
vergognato". Chiuso un capitolo, se ne apre un altro: "Da oggi
cominciamo a pianificare il futuro: parleremo con Cannavaro,
decideremo anche le figure dirigenziali, la squadra non sarà
rifondata ma migliorata con innesti dove serve". Alla fine
"penso che la salvezza ce la siamo meritati - ha concluso il
presidente dell' Udinese - la retrocessione sarebbe stato un
castigo troppo grande per noi, per i nostri tifosi e per tutto
il territorio. L'unione e la passione che ho visto in queste
settimane dicono quanto importante sia l'Udinese per questa
terra. Ringrazio i tifosi e voglio dire loro che ci hanno dato
davvero una mano importante".
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