Proposta dai capigruppo di tutti i
movimenti politici in Aula, è stata approvata all' unanimità in
Consiglio regionale la mozione che impegna la Giunta ad
attivarsi con il Governo affinché confermi l'indirizzo
dell'attuazione del regime giuridico dei punti franchi del Porto
di Trieste, considerato come occasione di sviluppo economico e
possibile incentivo per la risoluzione della vertenza Wartsila.
La mozione - controfirmata da tutti i componenti
dell'Assemblea legislativa - richiama le decisioni della
multinazionale finlandese sul disimpegno da Trieste e
l'interesse di Msc a rilevare sito e manodopera, disponibilità
legata alla piena attuazione del regime giuridico dei punti
franchi, tanto è vero che Msc ha chiesto al Governo nazionale di
attivare il regime di punto franco internazionale al Porto di
Trieste, estendendolo anche al comprensorio di Bagnoli della
Rosandra per abbattere i dazi sulle merci in entrata e in
uscita.
Il documento approvato oggi fa riferimento anche a una
analoga mozione approvata da tutta l'Aula nella scorsa
legislatura, il 15 settembre 2020, e alla risoluzione della XIV
Commissione permanente del Senato e alla risposta della
Commissione Europea, che rimandava la valutazione giuridica alla
ricezione di una specifica richiesta del Governo italiano in
merito all'esclusione della zona franca del porto di Trieste dal
territorio doganale dell' Unione. Questo aveva portato, scrive
la Regione, a dicembre 2022, all'accoglimento di un ordine del
giorno parlamentare in cui si impegnava l'esecutivo nazionale a
inoltrare tale richiesta alla Commissione europea. In aula il
capogruppo di maggioranza primo firmatario della mozione ha
sottolineato la "compattezza trasversale dell' Aula", maturata
già nella passata legislatura, osservando come l'obiettivo
rappresenti una opportunità per Trieste e per l'intero Fvg. Il
riconoscimento dei punti franchi, è stato detto, andrebbe
generalizzato a livello territoriale per attrarre imprese in
diverse aree. Ma ci sono anche ostacoli: "Non delle componenti
politiche ma delle strutture amministrativo-legislative della
capitale". Il governatore Fedriga ha espresso "apprezzamento"
per i contenuti della
mozione annunciando l'intenzione di inviare una lettera alla
presidenza del Consiglio dei ministri e ricordando che la zona
franca era prevista dal trattato di pace del 1947, accettato
dall'Unione Europea come i precedenti accordi dell'ordinamento
internazionale, dunque non dovrebbe essere vincolata all'avallo
da parte della Commissione Europea.
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