È stata inaugurata una nuova
mostra all'Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles, che celebra
l'arte triestina tutta al femminile del Novecento italiano ed
europeo. La curatrice ed architetta Marianna Accerboni ha dato
vita ad un percorso espositivo composto da 130 opere che
intrecciano le varie forme artistiche di cinque artiste
triestine: Leonor Fini, Maria Lupieri, Maria Melan, Anita
Pittoni e Miela Reina. Non solo dipinti e disegni, ma anche
abiti, accessori, profumi e ceramiche si alternano all'interno
della sala dell'Istituto Italiano di Cultura. "L'obiettivo della
mostra è quello di portare nel cuore dell'Europa l'arte
triestina. La mostra è uno specchio dell'avanguardia di Trieste
dell'epoca, il Novecento, che prende origine dalla
frequentazione di artisti delle accademie di Monaco e di
Berlino. Questo contesto centro-europeo fa sì che la consueta
libertà di stile di vita della donna triestina si centuplichi e
diventa forza di sperimentazione", spiega Accerboni,
sottolineando inoltre che "questa mostra porta in Belgio delle
opere rare, qui mai viste. Una mostra prettamente di origine
triestina e il filo conduttore è l'avanguardia e la
sperimentazione condotta con coraggio da queste donne sia nello
stile di vita che nello stile artistico". Le opere provengono
dal Civico Museo Revoltella, dai Civici Musei di Storia ed Arte
di Trieste e dalla Biblioteca Civica A. Hortis di Trieste, dalla
Collezione d'arte della Fondazione CRTrieste, dalla
Wolfsoniana/Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova e
da collezionisti privati. Questa mostra fa parte, inoltre, di
una più ampia rassegna ideata da Marianna Accerboni, un progetto
intitolato "La Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles
attraverso i suoi artisti". La responsabile dell'Istituto
Allegra Iafrate riconosce "l'importanza di portare a Bruxelles
le opere di cinque artiste donne che partono da Trieste con uno
sguardo alle avanguardie molto più ampio".
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