"La tragedia del terremoto del 1976
in Friuli ha segnato profondamente la storia della nostra
regione, cambiando per sempre il volto e il vivere di questa
terra, dei suoi paesi e della sue comunità. Dalle macerie, però,
questo popolo forte e determinato, è riuscito a rialzarsi con
una dignità senza pari, e a dare un esempio di concretezza,
fiducia e straordinaria generosità. Parlare del 'modello Friuli'
significa parlare di qualcosa che si può realizzare anche quando
tutto sembra perduto e ogni cosa devastata". Lo ha detto il
governatore del Fvg Massimiliano Fedriga partecipando alle
celebrazioni per onorare i morti del sisma della sera del 6
maggio 1976, e la conseguente ricostruzione che "permise al
popolo friulano di rinascere".
Alle cerimonie ha preso parte anche la assessora regionale
alle Finanze, Barbara Zilli.
Dopo il ritrovo sotto la Loggia comunale, i partecipanti
hanno raggiunto il duomo di Santa Maria Assunta dove mons.
Valentino Costante ha officiato una messa, con il saluto del
nuovo arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba. Al termine,
sono seguiti 400 rintocchi di campana, dalla vicina torre del
castello, a ricordare ogni vittima nel comune. Quindi tutti in
corteo hanno raggiunto il cimitero comunale dove è stata deposta
una corona in memoria di tutte le vittime del terremoto. Fedriga
ha ricordato che da "un'esperienza tanto dolorosa nacque una
delle realtà di volontariato più generose e più radicate del
nostro tempo: la Protezione civile, che nella nostra regione ha
raggiunto tra i
più elevati livelli di professionalità e capacità di operare in
tempi rapidi e con grande efficacia nei teatri dell'emergenza in
Italia e all'estero. Il percorso tecnico e organizzativo che
portò alla ricostruzione dei territori devastati dal sisma in
poco più di 15 anni - ha proseguito - oggi aiuta chi quel duro
sentiero lo deve affrontare, divenendo faro".
Zilli ha sottolineato, a margine, che "commozione e
gratitudine hanno ammantato la giornata di oggi: a distanza di
48 anni la memoria dell'immensa tragedia e la magistrale
ricostruzione fanno parte della coscienza collettiva dei
friulani, anche dei giovani. Grazie a quell'esempio, le nuove
generazioni possono diventare protagoniste del loro futuro".
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