La nave rompighiaccio Laura
Bassi ha concluso la missione dopo aver navigato per due mesi in
Antartide a supporto delle attività di ricerca sulle dinamiche
fisiche e biogeochimiche di specifiche aree del continente. Con
il rientro a Lyttelton in Nuova Zelanda, termina anche la 39/ma
spedizione scientifica in Antartide finanziata dal Ministero
Università e Ricerca (Mur) nell'ambito del Programma Nazionale
di Ricerche in Antartide (Pnra), gestito dal Consiglio nazionale
delle ricerche (Cnr) per il coordinamento scientifico, dall'Enea
per pianificazione e organizzazione logistica nelle basi
antartiche e dall'Istituto Nazionale di Oceanografia e di
Geofisica Sperimentale - Ogs per la gestione tecnica e
scientifica della nave.
Questa ha svolto un'unica rotazione dalla Nuova Zelanda
all'Antartide, circumnavigando il Mare di Ross con a bordo 39
persone tra ricercatori ed equipaggio. Per la prima volta la
missione è stata condivisa con il progetto antartico
neozelandese composto da 12 persone. Partita lo scorso 25
novembre da Napoli, a fine dicembre era approdata a Lyttelton
per imbarcare i ricercatori; era ripartita il 6 gennaio per il
Mare di Ross. Poi ha raggiunto la base Mario Zucchelli dove ha
scaricato materiali e carburanti per la stazione e proseguire
con le attività di ricerca. Queste hanno riguardato il progetto
"Tenore" (Terra Nova bay polynya high Resolution Experiment),
coordinato da Giannetta Fusco dell'Università di Napoli
"Parthenope" per lo studio della zona di polynya (uno specchio
di acqua marina libera dai ghiacci e circondata dalla banchisa)
della Baia Terra Nova; il progetto "Signature" (PhySIcal and
bioGeochemical traciNg of wATer masses at source areas and
export gates in the Ross Sea and impact on the SoUtheRn OcEan),
coordinato da Pierpaolo Falco dall'Università Politecnica delle
Marche che analizza dal punto di vista biologico chimico e
fisico le principali masse d'acqua del Mare di Ross e indagare
la loro variabilità spaziale e temporale; infine il progetto
"MORsea" (Marine Observatory in the Ross Sea), coordinato da
Giorgio Budillon dell'Università di Napoli "Parthenope" e
Pasquale Castagno dell'Università degli Studi di Messina per la
gestione della rete degli osservatori marini posizionati fin
dal 1994 nel Mare di Ross.
La nave impiegherà circa 40 giorni per rientrare in Italia, a
Napoli.
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