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Le migrazioni nel mondo raccontate con le foto

Le migrazioni nel mondo raccontate con le foto

Chiara Fabbro documenta il fenomeno da Kuala Lumpur a Trieste

TRIESTE, 19 febbraio 2024, 12:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Micol Brusaferro) Con le foto documenta le storie dei migranti, sulla rotta balcanica e in altre zone del mondo, per portare alla luce situazioni di emergenza e sostenere la tutela dei diritti umani. Chiara Fabbro è una fotografa nata a Udine e residente a Londra dal 2015 dopo aver vinto una borsa di ricerca europea per lavorare all'Università.
    L'impegno come fotografa è iniziato "con l'interesse per i temi legati alla migrazione e ai diritti umani, unito poi alla volontà di documentare. Ho fatto volontariato, prima a Londra, con una charity che supporta i richiedenti asilo, e con cui collaboro da anni; poi a Calais, in Francia, con una ONG che supporta le persone migranti che vogliono raggiungere il Regno Unito, e a Lesbos, in Grecia, in emergency response per chi arrivava in gommone dalla Turchia".
    È stata ad Amman, in Giordania, con una ONG di rifugiati siriani che si occupa di bambini rifugiati con PTSD, e a Kuala Lumpur, in Malesia, con una ONG che aiuta i senzatetto e i rifugiati. I reportage più significativi li ha realizzati in Bosnia-Erzegovina, dai quali è stata tratta una mostra che ha girato il Paese partendo da Trieste, in Serbia e alle isole Canarie per documentare l'arrivo di persone via mare dall'Africa, la 'rotta atlantica'. Dal 2020 segue di più la 'rotta balcanica'. "E' un tema che mi riguarda da vicino e se ne parla molto meno rispetto alla rotta del Mediterraneo Centrale.
    Sono partita a febbraio 2021 per la Bosnia-Erzegovina per Refugee Rights Europe, che stava preparando un report sul tema e aveva bisogno di foto". "I respingimenti alle frontiere - spiega - sono spesso violenti, violano i diritti umani di chi cerca di raggiungere l'Europa". Bisogna "contrastare la narrazione semplificata che spesso ci viene proposta". Tante le storie incrociate: "Zayneb, bambina irachena di 11 anni che sogna di studiare danza classica. Sua madre aveva cucito per lei e i suoi fratelli un piccolo corano da portare nascosto sotto i vestiti, perché la polizia croata talvolta lo sottraeva durante i respingimenti, oltre ai soldi".
    Chiara Fabbro ha vinto il premio Portrait of Humanity nel 2021, la menzione d'onore al Photography 4 Humanity Global Prize 2020 ed è entrata nella shortlist per il Marilyn Stafford FotoReportage Award nel 2022.
   

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