Il Tar del Friuli Venezia Giulia
ha rigettato la richiesta di sospensiva dei provvedimenti che
avevano portato alla chiusura dei centri culturali islamici
Darus Salaam e Baitus Salat di Monfalcone (Gorizia). Ne dà
notizia il Comune.
Le due associazioni si erano rivolte alla giustizia
amministrativa contro due ordinanze dell'ente locale relative a
due diversi immobili utilizzati per la preghiera ma aventi
invece diverse destinazioni d'uso. Il Comune aveva ordinato il
ripristino della destinazione d'uso originaria. A gennaio il
presidente del Tar del Fvg, Carlo Modica De Mohac, aveva
respinto la richiesta di urgenza presentata dai centri
culturali. L'istanza era stata poi discussa mercoledì scorso in
camera di consiglio. Al termine, il Tar si era riservato la
decisione.
Ora, osserva il Comune in una nota, "i due provvedimenti
trovano ulteriore conferma e diventano esecutivi. L'ente aveva
ritenuto di intervenire a fronte di una serie di elementi emersi
a seguito di specifiche verifiche tecniche, che avevano fatto
rilevare problemi di legittimità dell'operato e questioni di
incolumità pubblica e di sicurezza".
"Il Comune - afferma la sindaca Anna Maria Cisint - si è
sempre mosso nell'obiettivo di tutelare le ragioni di conformità
alle norme e quelle della pubblica sicurezza, che vanno
rispettate da tutti i cittadini e per questo abbiamo sempre
respinto ogni campagna di disinformazione tesa ad accusarci di
razzismo e di pregiudizi razziali".
Nell'imminenza del Ramadan "privare gli associati degli spazi
necessari alle attività associative e di culto costituisce un
pregiudizio grave e irreparabile", afferma il legale
rappresentante dei due centri, avvocato Vincenzo Latorracca.
"Ecco la ragione per cui le associazioni ricorreranno, con
appello cautelare, al Consiglio di Stato".
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