"E' uno sconcertante e inedito
atto di arroganza politica da parte del gruppo industriale
Danieli. Presenterò una interrogazione ai ministri Piantedosi e
Pichetto Fratin per sapere come intendano isolare una ingerenza
di questo tipo nelle decisioni dei territori. La scelta di non
voler accogliere un'acciaieria a Porto Nogaro, nella Laguna di
Marano, a ridosso delle spiagge di Lignano Sabbiadoro, Grado e
Bibione, è frutto di una mobilitazione degli abitanti di quei
luoghi e dei loro sindaci". E' quanto rende noto la presidente
di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella.
Una mobilitazione "talmente sentita da avere la meglio e
costringere la Regione, con una petizione popolare, a un passo
indietro rispetto a una scelta che il Governo Meloni ha
caldeggiato con un decreto omnibus che consente, in caso di
grandi investimenti, l'abolizione delle autorizzazioni in nome
del preminente interesse strategico nazionale - prosegue la nota
di Zanella - L'acciaieria, nella quale la Regione avrebbe dovuto
investire molti soldi pubblici, progettata assieme alla
Metinvest ucraina per le esigenze belliche del paese in guerra
con la Russia e in seguito alla perdita della acciaieria
Azovstal di Mariupol, si farà a Piombino. Ora apprendiamo che il
Gruppo Danieli vorrebbe conoscere i firmatari della petizione
che ha portato al dietrofront della Regione friulana: è un atto
che ci preoccupa per l'invadenza delle pretese del profitto su
quelle della democrazia. In ogni caso mi autodenuncio: io sono
tra chi si è opposto, firmando interrogazioni e ogni altro atto
che potesse impedire uno scempio di territorio e di denaro
pubblico", conclude.
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