Il settore edilizio in Friuli
Venezia Giulia nel 2023 chiude con un bilancio positivo, con
aumenti di imprese e di addetti, ma restano alcune criticità da
risolvere nel 2024, relative soprattutto alla manodopera. È in
sintesi il resoconto presentato oggi a Trieste da Fillea Cgil,
la Federazione italiana dei lavoratori del legno, dell'edilizia,
delle industrie affini ed estrattive.
In regione, nell'anno che si sta per concludere, si sono
registrate quasi 500 imprese in più rispetto al 2020
nell'edilizia e 4mila nuovi lavoratori. A oggi gli imprenditori
del settore sono 2.300 circa e 11mila le maestranze operative
nei cantieri. Un comparto che, è stato ricordato, rappresenta in
termini di investimenti l'8,4% del Pil regionale, con un aumento
tra il 2022 e il 2023 di circa il 16% degli investimenti
rispetto agli anni precedenti. Un salto in avanti dovuto
prevalentemente a incentivi fiscali, tra bonus e superbonus.
"Resta però da capire - è stato sottolineato - cosa farà il
governo dopo questi superbonus, anche perché siamo convinti che
senza incentivi le persone nei condomini non avrebbero
affrontato questi lavori".
Un altro nodo da risolvere, secondo Fillea Cigl, riguarda il
rispetto della legalità e la mancanza di manodopera: "Abbiamo
richiesto, e in parte già avuto, incontri con le Prefetture
regionali per predisporre un osservatorio sulla salute, la
sicurezza e la regolarità nell'edilizia. Inoltre è fondamentale
lavorare sull'inserimento socio lavorativo degli addetti per una
maggior integrazione, perché a Trieste, come in altre città, la
maggior parte della manodopera è straniera con evidenti
problemi, linguistici e non solo. Perchè la manodopera in
generale manca a livello locale". Secondo il sindacato, il 2024
"sarà all'insegna di una generale tenuta, anche se negli ultimi
mesi stiamo assistendo a una flessione generale, dovuta alla
prospettiva della fine degli incentivi fiscali".
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