Si sarebbero resi protagonisti di
plurimi episodi di rapina, furto, estorsione, lesioni e minacce,
dallo scorso luglio a oggi, per lo più ai danni di altri
cittadini extracomunitari appena giunti sul territorio
nazionale. Per questo motivo cinque persone, provenienti da
Pakistan e Afghanistan, sono state arrestate dalla polizia a
Trieste.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori coordinati
dalla locale Procura, i cinque, rispettivamente di 27, 33, 35,
18 e 21 anni, miravano a ottenere il controllo delle attività
lecite e illecite nell'area della stazione centrale, luogo di
ritrovo per diversi migranti, esercitando continue pressioni e
minacce. Il controllo spesso veniva raggiunto attraverso la
commissione di azioni delittuose, in alcuni casi portate a
compimento anche con l'uso di armi, per trarre un immediato
profitto economico, assoggettando le vittime, che spesso erano
loro connazionali, cosi ottenendo un monopolio sulla gestione
della zona.
A uno degli appartenenti al gruppo sono anche contestati i
reati di resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di
pubblico servizio, per aver aggredito alcuni operatori sanitari
all'interno del locale pronto soccorso. Il gruppo è altresì
ritenuto responsabile di aver estorto, con minacce, somme di
denaro ad alcuni dipendenti di un esercizio commerciale di
ristorazione, sito in zona stazione centrale, e di aver
minacciato il titolare affinché consegnasse loro, con cadenza
mensile, la somma di 2mila euro. Il denaro richiesto sarebbe
servito, a dire degli indagati, ad assicurarsi una sorta di
protezione che gli garantisse regolarità nell'esercizio
dell'attività commerciale. Il gruppo da qualche tempo aveva
iniziato a creare disordini all'interno e all'esterno del locale
minacciando e picchiando avventori e dipendenti.
I destinatari delle misure custodiali, rintracciati anche con
la con squadra mobile di Teramo, sono stati trasferiti in
carcere.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA