"Il mondo della scienza deve agire
in maniera concreta per favorire la parità" tra uomo e donna.
"Con l'approvazione dei Piani per l'equità di genere (Gep)",
prerequisiti richiesti dalla Commissione Europea per poter
accedere ai finanziamenti della ricerca, "ci si sta muovendo in
una giusta direzione, con traguardi da raggiungere, target
temporali da rispettare e risorse economiche da allocare.
L'obiettivo è incrementare la presenza femminile a livello
strutturato" nel mondo della scienza e della ricerca. Lo ha
affermato la presidente del Comitato Unico di Garanzia della
Sissa, Domenica Bueti, a margine di un incontro, oggi a Trieste,
sulle politiche per promuovere la piena partecipazione delle
donne alla vita scientifica e culturale, promosso dalla Sissa
con Sissa Medialab.
L'auspicio, ha sottolineato Bueti, è che i Gep, i piani
strategici con cui istituti scientifici e università definiscono
gli strumenti con cui promuoveranno una migliore parità di
genere vengano "effettivamente realizzati e non rimangano parole
vuote". Secondo un'analisi svolta attraverso un Gruppo di lavoro
della Crui, "il 70% delle università ha adottato il Gep, ma per
un 30% c'è ancora scarsa concretezza negli obiettivi e mancano
risorse economiche. E' fondamentale su questo punto il
contributo della politica accademica".
Tra le voci a confronto presenti all'incontro anche quella di
Area Science Park: "Prima di tutto - ha affermato il direttore
generale Anna Sirica - le donne stesse devono credere nella
parità di genere". Ad Area Science Park, è stato spiegato, il
67% del personale è donna. Di queste, l'82% ha una laurea, il
20% un dottorato di ricerca.
"L'approvazione del Gep è stato un momento per fare il punto
e riflettere" sulla parità di genere e "analizzare i nostri
comportamenti", "non sarà risolutivo" ma "stiamo andando verso
un incremento di donne nel settore", ha concluso Paola Del
Negro, direttrice generale dell'Ogs.
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