BOLOGNA - Un taglio sempre più curatoriale. Un focus sul panorama delle gallerie italiane. Un legame sempre più stretto con la città che la ospita da 42 anni attraverso un'edizione speciale di Art City che avrà nella performance di Vadim Zakharov negli spazi dell'ex Gam uno dei momenti centrali. Torna, dal 2 al 5 febbraio Artefiera, il salone internazionale d'arte moderna e contemporanea alla Fiera di Bologna. Sono 152 le gallerie selezionate che insieme ad altri 30 espositori legati al mondo dell'editoria, della grafica e della creatività riempiranno i padiglioni 25 e 26 del quartiere.
Tra le novità di questa edizione - la seconda diretta da Angela Vettese - il convegno internazionale organizzato in collaborazione con Iuav di Venezia e con il patrocinio dell'Unibo che approfondirà un tema chiave come quello dei rapporti tra mostre e fiere. Tra le sezioni, confermata la Main Section - arricchita del nuovo progetto Modernity; Solo Show con gallerie che portano un solo artista; e Nueva Vista con gallerie che presentano artisti emergenti.
Tra le idee che hanno guidato il lavoro per questo appuntamento quello di una fiera "come magnete inclusivo" - ha detto Vettese presentando alla stampa ArteFiera e ArtCity 2018 insieme al sindaco, Virginio Merola; al presidente di Bolognafiere, Gianpiero Calzolari; a Matteo Lepore in una delle sue prime uscite da assessore alla cultura; e a Lorenzo Balbi, direttore artistico del Mambo che firma la sua prima edizione di ArtCity. La direttrice ha detto che anche in questa edizione ha proseguito la linea di poche gallerie. "C'è un brulichio che mi rende di buon umore" ha detto illustrando alcuni dei fili rossi di Arte Fiera 2018: "E prima di tutto l'Italia, come luogo dove succedono tante cose belle. Non abbiamo voluto fare una fiera internazionale in piccolo". Meglio, ha detto Vettese, far vedere bene quello le gallerie italiane sanno fare. Affidando al loro sguardo l'internazionalità di cui l'arte ha bisogno.
L'Italia, quindi. E Bologna, la cui identità vera è quella di essere "dotta. La sua identità non è il cibo e lo star bene. Bologna è una città che sa e che usa l'allegria per diffondere il sapere". Una Bologna dotta, quindi. Che sarà illuminata dai dieci progetti selezionati da Balbi in altrettanti luoghi della città - non solo nel centro - a cui si aggiunge il progetto speciale di Zakharov 'Tunguska Event, History Marches on a Table' ideato dal grande artista russo in occasione del centenario della rivoluzione e presentato in anteprima assoluta italiana a Bologna. E se l'arte illuminerà i giorni, il 3 sarà di luce anche la notte con il classico appuntamento con la notte bianca che si concluderà con una festa al Mambo durante la quale saranno presentate le prossime attività espositive del museo.
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