"E' un fatto davvero molto
importante, il giudice di Bologna ha riconosciuto il movente
transfobico della gravissima violenza", nel condannare, lo
scorso dicembre, alla pena di 6 anni e 4 mesi, in abbreviato, un
uomo accusato di violenza sessuale e tentata rapina ai danni di
una transessuale sex worker. E' quanto spiega l'avvocata del Mit
(Movimento identità trans) Antonietta Cozza, che nel
procedimento di primo grado era stato ammesso come parte civile.
La violenza ai danni della vittima (assistita dall'avvocata
Barbara Spinelli), già sottoposta a protezione internazionale
dopo essere fuggita dal suo Paese, risale al maggio 2024. "Una
violenza particolarmente brutale. Infatti - spiega l'avvocata
Cozza - sono state riconosciute le aggravanti della minorata
difesa e della crudeltà e la pena è stata ulteriormente
aumentata per la continuazione con la tentata rapina, aggravata
dalla menomazione fisica della persona offesa, che aveva la
stampella e problemi di deambulazione".
Nella sentenza, conclude Cozza, il Gup scrive che "è chiaro
che l'imputato sia adirato per via del fatto che la persona
offesa era un transessuale, cosa che lui non si aspettava, per
questo ha infierito su di lui come dimostrano le parole di
scherno 'chiama la polizia, prova a chiamare la polizia' dette
dall'imputato mentre le agiva violenza".
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