Le sale di Palazzo Pallavicini,
storica struttura del '400 bolognese, ospitano dal 26 settembre
al 16 febbraio una mostra dedicata alla fotografia di Tina
Modotti (Udine, 1896 - Città del Messico, 1942), esponente di
spicco della fotografia e dell'attivismo politico della prima
metà del Novecento. L'esposizione, a cura di Francesca Bogliolo,
ripercorre, con una selezione di circa 120 opere e di alcuni
documenti, la vicenda umana di una donna coraggiosa e
anticonformista, che ha saputo farsi interprete del sentimento
del proprio tempo, elaborando una poetica della verità foriera
di valori umani capaci di oltrepassare i limiti dello spazio e
del tempo. Indipendente, libera, moderna, Tina Modotti coniugò
l'amore per l'arte e quello per il vero al proprio ardore
politico, che ne guidò le scelte e gli interventi da militante,
con la volontà di contribuire alla creazione di un mondo
migliore.
In dialogo continuo con artisti e intellettuali durante
l'evolversi dei suoi periodi espressivi, Modotti sviluppò un
linguaggio fotografico dal tono intimistico, capace di indagare
le contraddizioni della realtà per penetrarne la lirica segreta.
Emerge con forza una Tina felice e libera (felice perché è
libera), come scrive lei stessa nell'aprile 1925: una donna
dall'intelletto vivace e dalla sorprendente capacità di
introspezione. Articolato in sei sezioni, il percorso espositivo
mostra al pubblico le infinite sfaccettature di una fotografa
abile nel tralasciare l'estetica per dedicarsi all'etica,
sviluppando un codice visivo eloquente e personale. Il continuo
dialogo con le fotografie di Edward Weston, riverbero di un
fitto scambio epistolare intercorso tra i due artisti, narra
l'ossessione di Tina per la qualità fotografica e la sua
volontà, reiterata in una dichiarazione del 1929, di registrare
con obiettività la vita in tutti i suoi aspetti. Numerose le
foto biografiche, tra le quali si affacciano i volti di alcune
personalità note dell'epoca e della dimensione artistica in cui
Modotti seppe trovare la sua ispirazione: il fotografo e suo
mentore Edward Weston, gli artisti Diego Rivera e Frida Kahlo,
l'attrice Dolores del Rio, il giornalista rivoluzionario Julio
Antonio Mella, il politico Vittorio Vidali.
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