(Di Riccardo Rimondi)
Il via ai lavori per la messa in
sicurezza del torrente Marzeno "senza attendere le
autorizzazioni e con il solo via libera informale già ricevuto".
E lo stanziamento di un contributo a fondo perduto di diecimila
euro "per ogni nucleo familiare che ha subìto almeno due
alluvioni". È lo scatto del sindaco di Faenza Massimo Isola, che
in una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella
annuncia che il Comune agirà in deroga rispetto alle competenze
degli altri enti.
Gli abitanti della cittadina nel Ravennate simbolo di un
territorio colpito da tre alluvioni in un anno e mezzo, spiega
Isola, si sentono "abbandonati dalle istituzioni". E così la
giunta "ha deciso di assumersi direttamente la responsabilità,
come fosse nostra, di interventi che l'ordinamento prevede in
capo ad altre e diverse amministrazioni, in alcuni casi
istituite con lo specifico e unico scopo di curare la
ricostruzione dei territori colpiti dal maggio 2023". Il primo
cittadino rincara: "Mentre altri ancora discutono noi faremo un
pezzo di ciò che serve ai nostri concittadini. Con lo stesso
spirito collaborativo di sempre ma pronti alla 'disobbedienza
istituzionale' pur di proteggere i cittadini e garantire la
sicurezza".
L'affondo dalla Bassa romagnola arriva nelle stesse ore in
cui la presidente facente funzione dell'Emilia-Romagna Irene
Priolo ha incontrato il generale Francesco Paolo Figliuolo,
commissario alla ricostruzione, per poi riferire in Assemblea
legislativa. Ai consiglieri regionali ha sottolineato la
necessità di "realizzare in tempi straordinariamente brevi opere
straordinariamente complesse", chiedendo al governo a mettere
risorse "che ad oggi non ci sono avendo già utilizzato il
commissario tutte le risorse a sua disposizione". Poi, un
messaggio proprio a Figliuolo: "Al commissario e alla sua
struttura ho chiesto di dedicarsi a tempo pieno a questa
attività e di farlo da qui: non può essere un impegno tra gli
altri da svolgere da Roma o da altre parti del mondo". Priolo ha
chiesto "procedure straordinarie e immediate: se è stato fatto
per ricostruire il Ponte Morandi a Genova, perché non lo si può
replicare in Emilia-Romagna?".
Poi in aula ha puntato il dito contro l'esecutivo: per gli
interventi dell'ultimo anno e mezzo "all'Agenzia regionale il
governo ha assegnato zero personale aggiuntivo", l'affondo. E
rincara: "Se avessimo dovuto gestire con questa governance,
queste norme e queste risorse la ricostruzione post sisma
dell'Emilia, le migliaia di famiglie terremotate sarebbero
ancora fuori casa e le scuole chiuse".
È il fischio d'inizio di un lungo e aspro dibattito in aula,
nell'ultima seduta di questa Assemblea legislativa prima delle
Regionali di novembre. Sullo sfondo resta il monito del
candidato di centrosinistra Michele de Pascale: davanti ai
continui litigi tra istituzioni "oggi i cittadini hanno in odio
la Repubblica", aveva detto in mattinata a Omnibus su La7.
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