Una foto con il Tricolore per
stigmatizzare - alla vigilia della manifestazione in piazza
delle opposizioni in programma domani a Roma - "l'aggressione
subita dal deputato Leonardo Donno da parte di altri
parlamentari". A lanciare l'iniziativa ribattezzata 'Fuori la
violenza dal Parlamento-Sindaci in difesa della costituzione e
dell'unità nazionale" sono diversi primi cittadini reggiani che
non hanno esitato a mettersi in posa con la bandiera italiana.
"Attraverso questa campagna nella quale ci siamo fatti
ritrarre con la bandiera tricolore - osservano i sindaci -
vogliamo prendere posizione contro l'aggressione dal sapore
squadrista e fascista che ha avuto luogo in Parlamento.
Un'azione barbara, ingiustificabile - argomentano - che offende
le sedi delle istituzioni italiane a pochi giorni dal centenario
dell'ultimo discorso di Giacomo Matteotti che di un'altra
violenza fu prima testimone e poi vittima".
Quindi, proseguono, "dal momento che il deputato Donno è
stato oggetto di percosse solo perché tentava di consegnare il
tricolore al ministro Calderoli, in segno di attenzione
all'unità nazionale messa in pericolo da provvedimenti che
segneranno in modo indelebile anche le nostre comunità, oggi
abbiamo deciso di mostrarci insieme alla nostra bandiera,
simbolo di unità nazionale e di adesione ai valori rappresentati
dalla nostra Costituzione. La stessa Costituzione che condanna
la violenza in ogni sua forma".
Alla campagna hanno aderito i sindaci di Reggio Emilia,
Castellarano, Scandiano, Correggio, Guastalla, Castelnovo ne'
Monti, San Martino in Rio, Rolo, Gualtieri, Rubiera, Quattro
Castella, Luzzara, Novellara, Fabbrico, Castelnovo di Sotto,
Vezzano, San Polo d'Enza, Albinea, Campagnola Emilia, Cavriago,
Baiso, Viano e Rio Saliceto.
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