BOLOGNA, 05 GIU - Un sistema di "pre-liste" per far sì che il cittadino che richiede una prestazione sanitaria sia ricontattato direttamente dal sistema se non trova subito posto nei tempi previsti, un uso più massiccio degli specializzandi negli ospedali, un Cup unico regionale e un grande lavoro sull'appropriatezza diagnostica insieme ai medici di medicina generale. Sono alcuni degli interventi con cui l'Emilia-Romagna sta affrontando il problema delle liste d'attesa sanitarie. "La nostra strategia è molto diversa da quella contenuta nel decreto", sottolinea all'ANSA l'assessore regionale Raffaele Donini. "Per prima cosa noi abbiamo agito e stiamo agendo anche su delle riforme strutturali e non solo su un aumento della produzione".
Ad aprile la Regione ha varato un piano da 30 milioni di euro, dal fondo sanitario, con l'obiettivo di assicurare già quest'anno un milione di prestazioni in più. "Trenta milioni - specifica Donini - che però complessivamente sono insufficienti a garantire la sostenibilità del sistema sanitario regionale". Tra le misure intraprese l'assessore cita quello del sistema delle pre-liste, "che sarà attivo entro un mese da oggi", in pratica liste per la registrazione delle richieste inevase, con smaltimento in ordine cronologico, per sgravare il cittadino dall'onere di ricontattare i servizi di prenotazione. Poi è in corso di attivazione "un accordo coi rettori delle università per condividere una più funzionale distribuzione dei medici in formazione specialistica nella rete ospedaliera hub e territoriale". Poi c'è "il Cup regionale, che di fatto stiamo mettendo in piedi così come già prevede il decreto". Ma oltre a lavorare sull'offerta, aggiunge Donini, "stiamo lavorando sulla domanda". Per questo "c'è un lavoro comune con i medici di medicina generale per un sistema di incentivi fondato sull'appropriatezza descrittiva e diagnostica". "Abbiamo infine anche rinegoziato un accordo col privato accreditato che ci consente oggi di focalizzare la committenza sulle cose che per noi sono prioritarie, quindi visite specialistiche, diagnostica, chirurgia a bassa complessità".
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