Flussi di denaro per finanziare la
Jihad. Sulla base di questo sospetto la Digos e la Guardia di
Finanza hanno perquisito nei giorni scorsi alcuni stranieri tra
le province di Rimini, Cesena e Ravenna: secondo quanto riferito
dal Resto del Carlino, nove, commercianti e piccoli imprenditori
nel settore alimentare, sono stati iscritti nel registro degli
indagati della Procura distrettuale di Bologna per il reato di
associazioni con finalità di terrorismo.
I Paesi di origine degli indagati sono Marocco, Tunisia,
Albania e Macedonia. Gli inquirenti sarebbero arrivati a loro al
termine di indagini che li collocavano su posizioni dottrinali
dell'Islam integralista, in particolare dei salafiti, e seguendo
i soldi che partivano dal Cesenate e dal Riminese destinati ai
paesi del Maghreb e a quelli ritenuti ad alto rischio
terrorismo, come Belgio o Francia.
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