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Bronzi di San Casciano al Mann, anche reperti mai esposti

Bronzi di San Casciano al Mann, anche reperti mai esposti

In mostra dal 15 febbraio una donna orante e novità restaurate

NAPOLI, 30 gennaio 2024, 19:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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NAPOLI - C'è anche l'iconica figura femminile orante (II sec a.C.) tra i reperti ancora mai esposti al pubblico nella mostra "Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano", che dopo il successo della prima tappa al Quirinale arriva al Museo Archeologico Nazionale di Napoli-Mann dal 15 febbraio. Elegante nell'abbigliamento e negli ornamenti la giovane donna ha orecchini ai lobi, due bracciali, un torchon al collo, una elaborata pettinatura con due trecce diverse: un reperto che necessitava ancora di cure ma ora è pronto per il debutto napoletano.
    Nel laboratorio di restauro del Mann sono ospitati i lavori preliminari all'allestimento, ovvero la diagnostica sui delicati pezzi già esposti a Roma (per capire se ci sono ossidazioni in atto). Con statue e statuette bronzee, ex-voto (ci sarà anche un rene) ritrovate migliaia di monete nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande.
    Peculiare, come è noto, è lo stato di conservazione dei reperti che, preservati nell'acqua calda, recano importanti iscrizioni in etrusco e latino. Esposti a Napoli per la prima volta anche un donario e un pesciolino in cristallo di rocca.
    Soddisfatto il Direttore generale Musei del Ministero della Cultura, Massimo Osanna (e attualmente anche del Mann) che cura la mostra con Jacopo Tabolli (Università per Stranieri di Siena). "La ricerca continua, questa è una storia ancora lunga da scoprire e da raccontare - ha detto -. L'idea è quella di far conoscere questi bronzi prima di poterli esporre a San Casciano dove abbiamo acquisito un bellissimo edificio che diventerà un museo accessibile esemplare. Al Mann l'esposizione inaugurerà le nuove sale, ideali per le mostre temporanee, progetto seguito dal mio predecessore Giulierini. La diagnostica ci dice che questi delicati reperti sono in ottima salute, volerli restituire al pubblico è quindi la strada giusta. Possibili altre tappe della mostra. E gli scavi riprenderanno con la bella stagione". A lavoro nei laboratori del Mann con Wilma Basilissi dell'Istituto Centrale del Restauro, anche Cnr e Università di Genova. La mostra chiuderà il 30 giugno 2024.
   

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