Un vino autentico, per il quale è accertata la tipicità e la corrispondenza con il territorio di origine, è sinonimo di rispetto verso i consumatori e di garanzia nelle relazioni commerciali. Da questa esigenza di autenticità, diffusa in Italia e in Europa, è nato il progetto no profit di Vino Patrimonio Comune, per offrire una risposta alle esigenze delle aziende associate ed uno strumento affidabile a disposizione degli operatori del settore vitivinicolo.
Presentato al ministero dell'Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste, il progetto vede come soci fondatori Federvini e Alleanza delle Cooperative Italiane-Agroalimentare, con l'obiettivo di consolidare il valore del vino italiano e a contribuire alla difesa e al sostegno del patrimonio delle imprese vitivinicole del Paese. In particolare, la Fondazione opererà per studiare i profili di autenticità e sostenibilità di prodotti, imprese e territori, qualità alla base dell'apprezzamento del Made in Italy nel mondo. "Celebriamo oggi la costituzione di una Fondazione che nasce dai produttori per i produttori per rafforzare e consolidare il valore del vino e la sua viticoltura quale ambasciatore dell'italianità nel mondo", spiega Marcello Lunelli, presidente della Fondazione e vicepresidente di Cantine Ferrari. "Un progetto ambizioso - aggiunge - e pioneristico nella sua ideazione, che vuole imprimere un forte indirizzo di sistema in grado di contribuire alla difesa e alla valorizzazione del patrimonio delle imprese vitivinicole, supportando l'avvio in sicurezza del processo di innovazione tecnologica e organizzativa dell'ecosistema vitivinicolo verso modelli di sviluppo sostenibili che salvaguardino la qualità e la redditività lungo tutta la catena del valore. Intendiamo mettere in relazione le imprese, il consumatore e il mercato, con gli enti pubblici preposti alla ricerca, alla tutela e valorizzazione delle produzioni vitivinicole italiane ed i best performer di organizzazioni, consorzi, enti di ricerca, supply chain, imprese e mondo trade".
Quello della Fondazione Vino Patrimonio è un percorso che si concretizza dopo l'avvio di una prima fase nel 2020 con uno studio preliminare sulla variabilità dei rapporti degli isotopi stabili dell'ossigeno e dell'idrogeno dell'acqua del mosto/vino, in relazione alle principali variabili naturali e di processo agronomico ed enologico. Dal progetto pilota è derivata la definizione del profilo isotopico dell'acqua dei mosti e dei vini, grazie al quale iniziò a prendere forma la prima Banca Dati Sperimentale Vino Patrimonio Comune 2020-2023. Uno studio che, a partire dalla vendemmia del prossimo anno, si amplierà ancora. Al fianco del presidente Lunelli, il vicepresidente designato Luca Rigotti, presidente di Gruppo Mezzacorona e coordinatore del settore vitivinicolo di Alleanza delle Cooperative. La Fondazione è dotata di un Consiglio di Amministrazione paritetico in rappresentanza delle due associazioni fondatrici, di un Comitato Esecutivo e di un Comitato Scientifico composto da autorevoli esponenti del mondo della ricerca con una comprovata esperienza nel settore agroalimentare e in quello vitivinicolo.
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