Firriato punta molto sull'Etna e
si presenta così al Vinitaly con un carico di novità. A 17 anni
dalla prima vendemmia nella Tenuta di Cavanera Etnea, la cantina
siciliana prosegue la sua esplorazione del terroir vulcanico,
alla ricerca delle migliori condizioni pedoclimatiche capaci di
garantire la produzione di uve qualitativamente e
organoletticamente perfette. Un'esperienza enologica che si
concentra sul versante nord dell'Etna, come dimostrano i 70
ettari vitati complessivi in area Doc che, dal 2019,
raggiungeranno il pieno regime produttivo. A questi numeri, si
aggiunge un'altra novità che, nel breve futuro, coinvolgerà la
Tenuta di Cavanera: si tratta della nuova cantina in corso di
realizzazione in contrada Verdella, un progetto fondato sui
principi dell'ecosostenibilità. Il progetto prevede un'ampia
area dedicata alla vinificazione e all'affinamento dello
spumante metodo classico Gaudensius. "L'Etna costituisce un
tesoro enologico non solo per la Sicilia, ma per tutto il mondo
del vino italiano - dice Federico Lombardo di Monte Iato di
Firriato - Con un'esperienza quasi ventennale, intessuta
vendemmia dopo vendemmia, noi di Firriato siamo una delle
aziende che meglio conosce il territorio etneo, la sua forza e
le sue virtù".
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